Catania ultimo nella classifica da trasferta. E’ ora di invertire la rotta
Volessimo approfondire il dato esclusivamente numerico, dimenticando per un attimo infortuni e problematiche annesse, non potremmo non notare l’enorme differenza di rendimento tra i match disputati dai rossazzurri al Massimino e quelli in trasferta. Tra le mura del caro vecchio Cibali, il Catania ha sin qui collezionato 11 degli attuali 12 punti messi “in saccoccia” (media punti 1,83). Le 15 reti realizzate (2,5 di media a partita) a fronte delle 9 subite (media 1,5) evidenziano come tuttavia è stato quasi sempre necessario segnare almeno due gol per portare a casa il bottino pieno. Ecco perchè Sannino continua incessantemente a ripetere che sia necessario dare una sterzata alla fase difensiva, anche dopo giornate “di grazia” come quella del 5-1 all’Entella.
Lontano dal Massimino i dolori aumentano sensibilmente. Soltanto un punto in 5 gare è davvero uno score misero per chi, teoricamente, dovrebbe lottare per il vertice della classifica. Già nelle stagioni precedenti il “mal di trasferta” affliggeva la truppa dell’elefante, ma ipotizzare uno scenario identico anche in Serie B era pressoché impossibile. Nella speciale graduatoria da trasferta dell’intera cadetteria, il Catania è all’ultimo posto in solitaria e rimane ancorato a quel misero punticino conquistato sul campo del Crotone parecchie settimane fa. Anche il dato dei gol non sorride ai Sannino boys: Soltanto 3 reti realizzate (media 0,6) a fronte di 9 subite (media 1,8), confermano tutte le difficoltà sopra elencate.
Già ad Avellino occorre invertire la rotta e dare continuità alle due vittorie conquistate in casa. Se realmente i rossazzurri vogliono ambire a scalare la classifica non possono prescindere da un deciso dietrofront sui campi “nemici”. Ricostruendo mattone per mattone il fortino del Massimino e facendo razzia di bottini a spasso per la Penisola allora si che sarà possibile inseguire l’obiettivo fissato dalla società ad inizio stagione. Indossate le armature e calate le visiere, dunque. Si va in battaglia, lontano da casa.