Catania, Tre strade catanesi a donne eroine, presentato lo studio sulla toponomastica
‘Tre strade per tre donne a Catania è il risultato di uno studio condotto dagli studenti del Vaccarini e di altre scuole catanesi con la guida accorta della professoressa Pina Arena. Durante la mia si…
di redazione
‘Tre strade per tre donne a Catania è il risultato di uno studio condotto dagli studenti del Vaccarini e di altre scuole catanesi con la guida accorta della professoressa Pina Arena. Durante la mia sindacatura ho coltivato un rapporto sincero con i ragazzi delle scuole catanesi che mi ha anche aiutato nell’amministrare, perché i giovani non hanno pregiudizi di alcun genere e i loro suggerimenti sono sempre costruttivi. Per questo lavoro mi faccio interprete della loro richiesta di intitolare tre importanti strade catanesi a Rita Adria, Francesca Morvillo e Indira Gandhi’. Così il sindaco Raffaele Stancanelli ha presentato a Castello Ursino la raccolta di ‘Toponomastica Femminile’ nata da uno studio delle scuole catanesi con la collaborazione e il sostegno dell’assessorato pari opportunità retto da Carmencita Santagati. Per l’occasione la sala del Castello era gremita di una rappresentanza dei circa 400 studenti delle scuole di vario ordine e grado che hanno aderito al progetto e, in particolare delle scuole vincitrici: l’IIS “G.B. Vaccarini”, l’IC “San Giorgio”, le scuole medie “Carducci” e “Cavour”, l’Itc “De Felice , il liceo Classico Cutelli e, non ultimo, l’istituto Sacro Cuore che ha curato la veste grafica della copertina ispirandosi al concetto condiviso del ‘ Diritto alla Bellezza’ .
Lo studio condotto sulla toponomastica catanese ha evidenziato che su circa 2172 vie a Catania, 700 circa sono intitolate a uomini e soltanto 65 a donne. ‘Questo studio -ha detto l’assessore Santagati- ha aiutato i ragazzi coinvolti, ad essere più consapevoli dell’importanza della reciprocità tra sessi diversi e del rispetto che si deve all’altro. Riscoprendo le donne della nostra storia, con le loro vite spesso ai limiti del sentire del loro tempo, le hanno rese nostre contemporanee ed eroine degne di essere ricordate’. ‘Per colmare questo vuoto – ha detto Pina Arena ‘ per far riflettere sulle ragioni di questa esclusione, per promuovere la cultura della differenza, la scuola rimane il luogo principe della formazione della persona ‘.