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Catania-Torino 0-0: qualità e coraggio in 10 contro 11

di redazione

Calcio Catania: Formazione tipo – La partita dopo la sosta natalizia riserva sempre insidie supplementari ma il Catania ha lavorato tanto e bene, in settimana; Maran si affida ad una formazione tipo con Andujar in porta, Bellusci a destra, Spolli e Legrottaglie al centro e Marchese a sinistra, in mezzo Izco ed Almiron ai fianchi di Lodi, in avanti il tridente delle meraviglie con Barrientos, Bergessio e Gomez. I granata di mister Ventura si schierano con un modulo speculare: Gillet in porta, Darmian, Glik, Rodriguez e Masiello in difesa, Basha, Gazzi e Vives a centrocampo, Cerci, Meggiorini e Bianchi in avanti.Lodi rosso – Il Catania ha il giusto approccio alla partita e parte a spron battuto, già al primo minuto Izco chiama Almiron al destro dal limite, la conclusione finisce di poco a lato. I rossazzurri sono determinati fin dalle prime battute, corti ed aggressivi, il Torino invece gioca in 11 dietro la linea del pallone e il 4-3-3 schierato da Ventura è molto basso a protezione della propria area di rigore. Il Catania ha gioco facile nel far girare il pallone e si avvicina facilmente agli ultimi 16 metri. Al 12° l’episodio che modifica il corso della gara, Lodi reagisce ad un contatto a centrocampo e l’arbitro punisce il suo gesto con un cartellino rosso, Catania in 10. L’inferiorità numerica dà una carica ancora maggiore ai ragazzi di Maran che sostenuti dal pubblico triplicano le forze e schiacciano i granata nella loro trequarti. Al 20° Barrientos inventa per Izco che viene atterrato in area da Vives, rigore! Sul dischetto si presenta Bergessio e calcia di destro spiazzando Gillet, il pallone però si stampa sulla traversa e ammutolisce l’intero stadio pronto ad esultare.  La sfortuna si accanisce sul Catania ma i rossazzurri non se ne curano, continuano imperterriti a macinare gioco, al 25° Gomez dalla distanza esplode il destro e chiama al miracolo Gillet che devia in angolo, al 39° Bergessio servito in area quasi all’altezza dell’area piccola non riesce a superare Gillet uscito a ‘valanga’ su di lui. E il Torino? i granata nonostante la superiorità numerica non riescono mai ad imporsi e men che meno a rendersi pericolosi dalle parti di Andujar; l’unica parata che deve compiere il portiere argentino è una reazione d’istinto su un tiro di Cerci pericolosamente deviato all’ultimo istante. Un Catania da applausi – La ripresa si apre cosi come si era chiusa la prima frazione, il Catania attacca a testa bassa e già al 1° Bergessio libera il sinistro e colpisce il palo alla destra di Gillet. La veemenza degli attacchi rossazzurri col passare dei minuti si affievolisce, le forze spese nel primo tempo per ‘correggere’ l’inferiorità numerica adesso si fanno sentire, le  gambe non girano più a mille com’era prevedibile. In questa fase il Torino tira fuori il naso dalla propria metà campo e si rende pericoloso con un piattone di Bianchi al 10° e con un sinistro a giro di Cerci al 20°, pericolosissimo, che si spegne di pochissimo oltre il palo alla destra di Andujar. Maran prova a cambiare le pedine a sua disposizione, dentro Castro e fuori Bergessio, 4-4-1 con Gomez unico riferimento centrale. Il Catania intorno alla mezz’ora della ripresa, dopo aver tirato un po’ il fiato, ritrova vigore e spinta; al 26° Almiron prova dalla distanza ma Gillet è pronto. Gli ultimi venti minuti sono arrembanti, il Catania torna a farsi sotto mentre il Torino ripiega sulle proprie posizioni, al 27° Castro servito da Gomez da ottima posizione non riesce a concludere efficacemente, al 37° una punizione magistrale di Barrientos sfiora il palo a Gillet battuto. Anche Ventura opera dei cambi, Sansone per Meggiorini e Verdi per Cerci; proprio Verdi al 43° in spaccata si rende molto pericoloso, la sua conclusione attraversa tutto lo specchio della porta rossazzurra perdendosi sul fondo. Il pericolo corso non ferma la voglia di vincere del Catania: Salifu, subentrato poco prima ad Almiron, prova il destro e impegna Gillet in una difficile parata a terra sulla sua sinistra. Il finale è convulso e vengono allontani dalla panchina rossazzurra  sia Maran  che il presidente Pulvirenti. Purtroppo la voglia di vincere ed il cuore stavolta non bastano, quello che si è visto in campo stasera però va oltre il freddo risultato; stasera si è potuto ammirare un Catania impeccabile, pronto, reattivo, che non ha mai dato l’impressione di giocare con un uomo in meno, anzi, il rigore sfortunato e le altre occasioni da gol fanno solo aumentare il rammarico perché una prestazione così avrebbe meritato indubbiamente il sigillo dei tre punti.  Non è stata vittoria ma un Catania così fa brillare gli occhi.

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