Catania, Servizi Sociali: gli interventi del Comune per i senza fissa dimora

comune catania

L’assessore alle poltiche sociali Carlo Pennisi esprime apprezzamento a quei cittadini, che nell’ambito della manifestazione ‘clochard per una notte’ hanno dato un segnale di vicinanza nei confronti dei senzatetto. ‘E’ sempre utile – ha detto l’assessore Pennisi – l’intervento di coloro i quali segu…

comune catania

di redazione

Il Comune di Catania rende noto che L’assessore alle poltiche sociali Carlo Pennisi esprime apprezzamento a quei cittadini, che nell’ambito della manifestazione ‘clochard per una notte’ hanno dato un segnale di vicinanza nei confronti dei senzatetto. ‘E’ sempre utile – ha detto l’assessore Pennisi – l’intervento di coloro i quali seguono con positiva attenzione l’evolvere del sistema locale dei servizi, oggi impegnato a fare fronte a forme di disagio in continua trasformazione e all’ampliamento delle fasce di cittadini esposti a condizioni di povertà’.
Il fenomeno  dell’esclusione abitativa  (homelessness), interessa oltre ai ‘senza dimora’, in alcuni casi anche i cosiddetti nuovi poveri.  Persone socialmente retrocesse in seguito alla perdita cumulativa di beni e opportunità e quindi costrette dalle circostanze a scegliere la strada, riguarda anche i nomadi, gli immigrati, alcuni malati psichici e chiunque non veda soddisfatto il diritto ad avere una condizione  abitativa dignitosa.  Ci troviamo quindi  di fronte ad un fenomeno complesso che interessa e colpisce persone la cui predominante caratteristica comune è, paradossalmente la diversità delle problematiche. Ogni situazione è infatti  diversa dalle altre, ed è difficilmente aperta ad un’unica interpretazione e soluzione. Per questo motivo in relazione a talune dichiarazioni di una signora senza tetto a margine della manifestazione ‘clochard per una notte’ e successivamente riprese dagli organizzatori  della stessa l’assessore Pennisi invita ‘a non cadere nella facile trappola delle posizioni strumentali. Sia la moglie che il marito, lo scorso anno, sono stati lungamente seguiti dai servizi sociali cittadini (anche in sinergia con le forze dell’ordine). Dopo i primi mesi d’avvio di un percorso d’inclusione sociale la signora ha comunicato agli Uffici la volontà d’interromperlo per trasferirsi nel paese d’origine del marito (dove lo stesso aveva trovato un lavoro), salvo ricomparire giustappunto sugli organi di stampa il 25 febbraio scorso. Generalizzare questi casi va  a detrimento dei protagonisti oltre che di quanti malgrado le oggettive difficoltà decidono d’intraprendere un percorso di uscita da una situazione di grave marginalità e disagio’.
A questo proposito l’assessore Pennisi ricorda che l’Amministrazione comunale dal giugno 2010, ha innalzato il livello di attenzione sui gruppi di persone che vivono in siti abbandonati della nostra città, ha costituito, con apposita conferenza di servizi del Sindaco il Presidio Leggero. Un servizio di prossimità a presenza diradata, costante e puntuale svolto da operatori pubblici (di diverse Direzioni: Famiglia e Politiche Sociali; Ecologia e Ambiente; Corpo di Polizia Municipale; Patrimonio Provveditorato ed Economato) e operatori privato sociale (Caritas; Opera Nomadi; Croce Rossa; Comunità S. Egidio; Accoglienza e Solidarietà ecc.). Questo tipo d’intervento permette di trovarsi su una rotta che incrocia persone vulnerabili che portano diverse problematicità rispetto alle quali è possibile predisporre percorsi che non abbiano la frammentazione tipica dei servizi in emergenza ma che agiscano sui comportamenti (mentalità e stile di vita) e non sulle categorie.Per venire incontro alle difficoltà relative all’alloggiamento, la rete dispone di diversi tipi di strutture per esempio, il dormitorio comunale ‘Il Faro’, il dormitorio Caritas ‘Locanda del Samaritano’. L’ospitalità crea i presupposti per offrire un percorso d’inclusione socio-occupazionale, presupposto per una dignitosa soluzione del problema abitativo, rispetto al quale il comune offre un servizio di mediazione e dei buoni per sostenere il canone di locazione.
Per affrontare il fenomeno del disagio abitativo che investe fasce sempre più larghe di cittadini, anche in conseguenza della riduzione progressiva del mercato dell’affitto e dell’edilizia sovvenzionata l’amministrazione sta sviluppando politiche per il Social Housing  prevedendo un programma integrato d’interventi tesi a migliorare l’offerta di alloggi, servizi, azioni e  strumenti rivolti alle famiglie ed alle fasce più deboli che non riescono a soddisfare sull’attuale mercato immobiliare il bisogno abitativo.