Catania, Scarico acque piovane più inquinate a 270 metri da costa

Il sistema entrerà in funzione dal primo agosto. In caso di pioggia i primi dieci minuti di acqua piovana usciti dal Canale di gronda saranno convogliati in mare a una
profondità di trenta metri

Il sistema entrerà in funzione dal primo agosto. In caso di pioggia i primi dieci minuti di acqua piovana usciti dal Canale di gronda saranno convogliati in mare a una
profondità di trenta metri

L’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco ha reso noto che, a partire dal primo di agosto entrerà in funzione il sistema che consente, in caso di pioggia, di convogliare a 270 metri dalla costa, dove la profondità è di trenta metri, i primi dieci minuti di acqua piovana raccoltasi nel canale di gronda e che sono i più inquinati. Se la pioggia dovesse continuare, si riattiverà automaticamente lo scarico sottocosta, in uso ormai da dodici anni, quando fu messo in funzione il collettore.
‘Una città ‘ ha detto il sindaco Enzo Bianco commentando la notizia – che vuole valorizzare la propria vocazione turistica, deve saper tutelare le proprie risorse culturali ma anche ambientali. In questo senso la pulizia delle coste e la balneabilità delle spiagge rappresentano un patrimonio che va protetto’.
Qualche tempo fa i bagnanti di un lido della nostra costa notarono improvvisamente delle schiume emergere nello specchio d’acqua. Si scoprì che erano state trascinate dall’acqua piovana di un temporale abbattutosi sulla zona pedemontana dell’Etna e scaricate in mare attraverso il canale di gronda.
Il sistema che consente di convogliare le acque più inquinate in mare aperto è stato realizzato grazie a una condotta sottomarina collegata con il Canale di gronda all’altezza tra via Teseo e via Acicastello. La condotta è stata realizzata con il sistema detto del microtunnelling, applicato per la prima volta in Sicilia, che prevede l’uso di una trivella con testa di perforazione a controllo laser che demolisce la roccia vulcanica e contemporaneamente estrae il materiale scavato e innesta i tubi. La trivella ha perforato raggiungendo i dieci metri al di sotto del fondo marino, ossia quaranta metri sotto il pelo dell’acqua.
‘Si tratta ‘ ha commentato l’assessore Bosco ‘ di un risultato davvero significativo ottenuto utilizzando tecnologie all’avanguardia. I lavori a terra saranno ultimati il 31 di luglio. Quelli in mare, per disposizioni dell’Autorità marittima potranno riprendere soltanto il primo ottobre, quando sarà posato il tratto conclusivo della condotta’.
Si tratta di un tubo d’acciaio di circa 50 metri che costituisce il diffusore. Una volta completata, dunque, la condotta sottomarina sarà lunga 320 metri.

27.07.2013