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Catania, Provincia, seminario ‘Comunicare l’acqua: per una gestione sostenibile e partecipata della risorsa idrica’

di redazione

La Provincia di Catania rende noto che Foto allegate:

Foto 1

Per imparare a ridurre i consumi d’acqua, nella sede della Provincia di Catania si è tenuto il seminario ‘Comunicare l’acqua: per una gestione sostenibile e partecipata della risorsa idrica’. L’incontro  – che ha avuto per partner il CSEI Catania (Centro Studi di Economia Applicata all’Ingegneria) e il Consorzio ATO Catania –  è stato organizzato dall’Università Verde-Centro Antartide di Bologna, con un finanziamento dall’UE, che ha previsto analoghi seminari in altre parti d’Italia.  Il vicepresidente della Provincia, Ruggero Razza, ha aperto i lavori del workshop, che ha avuto come relatori Giuseppe Girelli (direttore CSEI Catania), Marco Pollastri e Sara Bianchini (Centro Antartide), Laura Ciravolo dell’ATO2 idrico di Catania, Alberto Campisano del Dipartimento di Ing. Civile e Ambientale dell’Università di Catania, Andrea Egidio Privitera (che ha progettato interventi di risparmio idrico in abitazioni private), Salvatore Ruvutuso di IKEA Catania e Marco Gisotti (esperto in comunicazione ambientale). Con il coordinamento di Antonietta Cacciari, i relatori sono stati concordi nel dire che lo smaltimento delle acque reflue urbane è un problema che l’Italia ha affrontato in ritardo. Difatti, le normative comunitarie non sempre sono rispettate nel nostro Paese e ciò ha provocato un contenzioso con l’Unione Europea. ‘Poiché è necessario l’uso razionale delle acque, occorre informare i cittadini’ ‘ ha affermato il vicepresidente Razza, che si è fatto portavoce del presidente Castiglione.Laura Ciravolo ha svolto la relazione: ‘Le emergenze ambientali nell’ambito territoriale di Catania, la visione integrata come volano per il superamento delle procedure di infrazione comunitaria e per il raggiungimento degli obiettivi di servizio del Sistema Idrico Integrato’, con cui ha evidenziato la profonda criticità di tipo ambientale che grava oggi sul servizio idrico della Provincia di Catania. ‘Occorre realizzare un adeguato sistema fognario e di depurazione delle acque, senza tralasciare di salvaguardare le risorse idriche dell’Etna’ ha affermato Ciravolo, che ha anche suggerito un approccio metodologico a livello di ‘Area Vasta’, indispensabile anche per rendere efficace l’utilizzo di fondi pubblici europei assegnati dal CIPE alla provincia di Catania: circa 610 milioni di euro, per la risoluzione delle procedure di infrazione comunitaria.  Al seminario hanno partecipato diversi soggetti ‘ ambientalisti, rappresentanti di associazioni di consumatori, addetti alla comunicazione di amministrazioni pubbliche ‘ che hanno avanzato proprie proposte per un risparmio dell’acqua e per usare questa importante risorsa in maniera responsabile.

Redazione

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