Catania, Progetto Sapucca. Strategie per l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia
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Catania è la prima provincia d’Italia per numero di beni immobili confiscati alla mafia ma non consegnati. I dati più aggiornati parlano di 251 pa…
di redazione
La Provincia di Catania rende noto che Foto allegate:
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Catania è la prima provincia d’Italia per numero di beni immobili confiscati alla mafia ma non consegnati. I dati più aggiornati parlano di 251 particelle catastali suddivise tra Catania, Misterbianco, Aci Castello, Belpasso, Motta (dove è stato sequestrato un grande albergo).La maggior parte di tali immobili non sono stati ancora assegnati a Comuni o associazioni per scopi sociali. Il mancato utilizzo dei beni dipende anche dal fatto che i cittadini hanno una scarsa percezione dell’argomento. Per aumentare la sensibilizzazione nasce il progetto Sapucca che intende incoraggiare, elaborare e sviluppare metodi e strumenti finalizzati alla definizione di strategie per prevenire e combattere la criminalità organizzata. Il progetto Sapucca, realizzato nell’ambito di un programma europeo, è promosso dalla Provincia di Caserta che ha quali partner nazionali la Provincia di Catania e la Provincia di Pistoia, l’Associazione Flare, l’Associazione Tecla, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il Comitato don Beppe Diana; e il CEPACA e il CSD della Bulgaria, quali partner transnazionale. L’attività di Sapucca prevede, tra l’altro, una serie di gemellaggi tra le scuole del territorio nazionale sul tema del riutilizzo sociale dei beni confiscati. Questa iniziativa, che vedrà partecipare diversi Istituti del Catanese dal 10 al 12 ottobre a Caserta, è stata presentata al Centro direzionale Nuovaluce dal presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, insieme al vice presidente della Provincia di Pistoia, Roberto Fabio Cappellini; al rappresentante la Provincia di Caserta, Bernardo Ceraldi; a Dario Montana, fratello del commissario di Polizia Beppe Montana ucciso dalla mafia nel 1985 e rappresentante di Libera (Associazioni, nomi e numero contro la mafia); e a Luciana Deni e Laura Pinieri ricercatrici socio-economici della Provincia per il progetto Sapucca. ‘Confiscare i beni alle associazioni malavitose per consegnarli alla fruizione delle comunità è un dovere della società civile ‘ ha affermato il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione ‘ e con l’adesione al progetto Sapucca coinvolgiamo i giovani studenti. La sottrazione di un bene mafioso deve diventare un’occasione produttiva e un’opportunità di occupazione, per riscattare anche la credibilità della sana gente del Sud. L’iter burocratico per acquisire i beni è però piuttosto farraginoso e per cercare di abbreviare le procedure stiamo intervenendo a livello statale. La Provincia, nel corso della mia presidenza, ha già compiuto passi importanti ‘ ha comunicato ai presenti, Castiglione ‘. Per la prima volta questo Ente ha ricevuto un bene confiscato, nella zona Gelso Bianco, e in sei mesi dalla consegna ha già realizzato il progetto e avviato i lavori per un centro polifunzionale per immigrati. Inoltre, abbiamo contribuito all’apertura della sede delle Associazioni Libera e Addiopizzo in una zona popolare della città. Continueremo con passione il percorso intrapreso con l’aiuto dei giovani che, sono certo, si impegneranno per cercare di affermare e divulgare i principi e la cultura della legalità’. All’incontro hanno partecipato, accompagnati dai docenti, gli studenti del quinto anno dell’Istituto turistico ‘ commerciale ‘ geometra Branchina di Adrano; una delegazione del terzo liceo classico Capizzi di Bronte; gli allievi del secondo e terzo liceo classico Secusio di Caltagirone insieme ai rappresentanti del quarto e quinto liceo linguistico dello stesso Istituto; gli studenti del terzo anno di Scienze umane, opzione economico ‘sociale, dell’Istituto Lombardo Radice di Catania.