di redazione
Calcio Catania: Le scelte iniziali – Mister Maran deve fare a meno di Alvarez: a destra va Bellusci, al centro della difesa insieme a Spolli si schiera Legrottaglie, a sinistra Marchese; in mezzo al campo Lodi in cabina di regia con l’assistenza di Almiron e capitan Izco, in avanti il tridente classico Barrientos-Bergessio-Gomez, tra i pali Mariano Andujar: 4-3-3 per i rossazzurri. Il Palermo di Sannino invece si sistema in campo con un 3-5-2, in porta Sorrentino, in difesa Aronica, Von Bergen e Munoz, sulle fasce Dossena e Morganella, in mezzo al campo Barreto, Donati e Kurtic, in avanti Ilicic e Boselli.Partita bloccata – Lo schieramento del Palermo si rivela ben presto un 5-3-2 molto basso che satura gli spazi, soprattutto sulle fasce; il Catania mantiene il possesso palla ma fatica a sfondare. I rossazzurri sono aggressivi, lucidi e determinati ma è difficile fare breccia tra le maglie avversarie. Izco a destra combina benissimo con un Barrientos particolarmente ispirato, nel giro di pochi minuti per falli da dietro sul Pitu finiscono sul taccuino dell’arbitro i nomi di Donati e Dossena, a sinistra invece Gomez trova pochi sbocchi. Al 5° Marchese prova la conclusione di sinistro, sulla traiettoria si trova Gomez che non riesce a deviare efficacemente sotto misura, al 9° prova il destro Almiron, di poco alto. Il Catania mantiene un ottimo ritmo e lascia al Palermo solamente le sortite in contropiede, all’11° Izco avrebbe sul destro un pallone invitante ma il capitano rossazzurro preferisce l’assist per Bergessio appostato sul secondo palo, l’occasione svanisce. Un minuto dopo una punizione al veleno di Lodi sotto l’incrocio chiama Sorrentino a volare sotto la traversa per deviare in angolo. Al 16° invece primo brivido per i tifosi rossazzurri, Ilicic si invola in contropiede, Andujar deve compiere un vero e proprio miracolo in uscita disperata. Il pericolo corso non spaventa il Catania che al 18° fallisce ancora un’occasione: Izco a destra con una magia scappa e guadagna la linea di fondo, palla in mezzo e deviazione di Almiron sottomisura, conclusione alta sulla traversa. Dopo la mezz’ora il Catania tira un po’ il fiato, Lodi sfiora ancora il palo su punizione ma la manovra rallenta, i rosanero invece si affidano ad Ilicic, che prima prova il destro, out, e poi serve un ottimo assist per Boselli che di testa gira a lato. Prima dell’intervallo Izco per un problema muscolare è costretto ad abbandonare il terreno di gioco, al suo posto entra Biagianti.Vantaggio meritato e pareggio beffardo – Nella ripresa il Catania riprende così come aveva cominciato nella prima frazione, attaccando a testa bassa: ci prova subito Lodi su punizione, terzo tentativo di giornata, poi Barrientos regala un assist al bacio a Bergessio, che di un niente manca la deviazione sotto porta. Primi cambi: dentro Dybala e fuori Boselli, Maran risponde con Castro per Almiron. I rossazzurri offrono il massimo sforzo: al 57° un destro di Gomez viene deviato in angolo; al 63° un tiro a giro di Castro chiama Sorrentino al miracolo in tuffo sulla propria sinistra; al 68° arriva invece il meritatissimo vantaggio del Catania: Gomez da sinistra serve Barrientos che s’inserisce all’altezza del primo palo e gira a rete, la sfera colpisce il palo interno e si insacca nonostante il disperato intervento in recupero di Sorrentino, 1-0! Lo stadio esplode e l’entusiasmo è coinvolgente, i rossazzurri esaltano e si esaltano, il Palermo invece sembra alle corde. Sannino prova con altri cambi, dentro Rios e Hernandez per Munoz e Kurtic, 3-4-1-2 per i rosanero. Le mosse non sortiscono effetti, il Catania rimane padrone della partita, Barrientos all’83° ubriaca di dribbling l’intera squadra rosanero e poi offre un assist al bacio per Bergessio, destro di Gonzalo e deviazione in angolo di Sorrentino; un minuto dopo Legrottaglie raccoglie una corta respinta della difesa avversaria e scarica il destro da fuori area, insidioso. Poi il beffardo finale: al 95°, il Palermo scaglia un pallone in avanti con la forza della disperazione e trova l’1-1 con un tiro sottomisura di Ilicic che sfrutta una deviazione aerea di Hernandez. Gelo e fischio finale. Gli animi si scaldano al triplice fischio e nella confusione l’arbitro estrae il cartellino rosso per Andujar. Il Catania meritava questa vittoria, anzi la strameritava, ma il calcio è così: a volte non basta dominare per vincere un derby. L’amarezza per questo pari non cancella l’orgoglio: con il punto di oggi, la squadra dell’Elefante eguaglia il record di punti dello scorso anno ed è pronta a laurearsi, col sigillo della matematica, il Catania più forte di sempre.
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