di redazione
Calcio Catania: 11 confermato – Per la difficile sfida col Napoli mister Rolando Maran si affida alla stessa formazione schierata domenica scorsa: Legrottaglie e Spolli sono i centrali mentre Alvarez e Marchese agiscono sulle fasce, il centrocampo è terra di conquista per Almiron, Lodi e Biagianti, l’attacco è affidato alle idee di Gomez e Barrientos e alla forza fisica di Bergessio; tra i pali c’è Andujar. Al 4-3-3 del Catania Mazzarri oppone un 3-4-1-2 con De Sanctis in porta, Campagnaro, Cannavaro e Aronica in difesa, Maggio, Dzemaili, Inler e Zuniga a centrocampo, Hamsik sulla trequarti, Pandev e Cavani in avanti. Subito in 10 Tutti i temi tattici e le strategie della vigilia che Maran aveva pazientemente messo a punto saltano appena un minuto dopo il fischio d’inizio, Cavani approfitta di una sbavatura della retroguardia rossazzurra e sguscia via verso l’area di rigore, Alvarez lo contrasta e lo mette a terra, Bergonzi propende per il fallo da ultimo uomo e sventola sotto il naso del difensore rossazzurro il cartellino rosso; espulsione che per il Catania complica terribilmente la partita. Inizialmente Maran non effettua nessuna sostituzione per rimediare all’inferiorità numerica, sulla linea dei difensori viene arretrato Biagianti. La fascia destra rossazzurra però soffre, la copertura generosa di Barrientos non basta contro gli scatti continui di Zuniga e Hamsik, che spesso viene a cercare spazio proprio su questo versante. Al 22° Maran, quindi, inserisce Bellusci per Barrientos e riporta Biagianti sulla linea mediana. C’è da dire che comunque il Napoli non è ancora riuscito a rendersi pericoloso, tanta manovra, lenta circolazione di palla, ma di vere conclusioni a rete se ne vedono ben poche. Il primo vero tiro degno di nota è di Dzemaili al 28° ma finisce ampiamente a lato. Dopo la mezz’ora il Catania si affaccia dalle parti dell’area partenopea, Almiron al 37° raccoglie al volo una corta respinta della difesa azzurra e prova il destro, pallone sul fondo. Due minuti dopo l’occasione da gol più limpida è per Spolli, sugli sviluppi di un angolo Lodi serve il centrale argentino tutto solo al limite dell’area piccola, colpo di testa angolato che termina la sua corsa mezzo metro oltre il palo alla destra dell’immobile De Sanctis. Il Napoli si scuote dopo il pericolo scampato ma non va oltre un sinistro di Cavani, che Andujar devia in angolo a mano aperta.Due punti persi? La ripresa si apre con due cambi, Izco rileva Biagianti e Insigne lascia negli spogliatoi Inler; il Napoli sembra partire con idee molto più belligeranti in questo secondo tempo ma, fatto salvo uno sterile forcing iniziale, il Catania non corre quasi mai pericoli. Al 50° ci prova Pandev di sinistro su punizione ma la sfera finisce alta, un minuto dopo Cavani da posizione defilata si allunga su Andujar in uscita ma la conclusione deviata finisce in angolo. La partita non è cattiva ma si moltiplicano i falli, che l’arbitro sanziona in maniera severa con il cartellino giallo: gli ammoniti sono numerosi, per il Catania Bergessio, Legrottaglie e Almiron, per i partenopei Zuniga, Inler, Aronica e Vargas. Superato il 60° Mazzarri rompe gli indugi e sostituisce Aronica con Vargas, schierando la sua squadra di fatto con un 4-2-4 ultra offensivo; la mossa però non sortisce gli effetti sperati, gli spazi così ridotti non fanno altro che imbottigliare la manovra; Maran risponde con Castro al posto di Almiron e si affida alla corsa e alla freschezza del neontrato per sfruttare qualche ripartenza, visto l’azzardo tattico del Napoli. L’occasione più ghiotta a disposizione dei partenopei è per Insigne, che al 78° spreca una buona palla di testa e si fa deviare la conclusione sul fondo. Il finale invece è un concentrato di emozioni e di rimpianti per i rossazzurri, che per ben due volte con Gomez rischiano di far esplodere il Massimino: all’86° il Papu vince un contrasto e appena entrato in area esplode il destro, De Sanctis deve fare ricorso a tutta la sua bravura per allungarsi e deviare in angolo. Al 88° invece ancora Gomez da sinistra punta il suo uomo e prova a piazzare la conclusione nell’angolino basso più lontano, purtroppo il tiro finisce proprio sul palo e poi sul fondo! Il fischio finale dell’arbitro lascia tutti con un mezzo sorriso per questo pareggio strameritato nonostante l’inferiorità numerica per tutti i 90 minuti; solo mezzo sorriso perchè rivivendo gli ultimi minuti della sfida molti ripenseranno alla sfortuna, che ha tolto alla coraggiosa squadra dell’Elefante una vittoria che sarebbe stata il suggello di una splendida gara.
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