Catania, Mobilità: il PGTU presentato agli ordini professionali
Si preannuncia come un cambiamento epocale, di vivibilità, di cultura, di modus vivendi, per la città e per i cittadini. È per questo che l’amministrazione comunale da oltre due anni lavora intensamen…
di redazione
Si preannuncia come un cambiamento epocale, di vivibilità, di cultura, di modus vivendi, per la città e per i cittadini. È per questo che l’amministrazione comunale da oltre due anni lavora intensamente al Pgtu (Piano generale del traffico urbano a Catania), per affrontare e risolvere uno dei ‘nodi’ della città: il traffico. Mobilità pubblica e privata, pedonalità, parcheggi: queste le principali tematiche affrontate sotto la lente di ingrandimento in occasione del seminario organizzato nella sede dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, su iniziativa dell’assessore comunale alla Mobilità Santi Maria Cascone. Nell’ambito del quadro tecnico esposto dai relatori Matteo Ignaccolo, Giuseppe Inturri e Paolo La Greca, è intervenuto anche il sindaco Raffaele Stancanelli: «Il confronto e il dialogo con figure competenti quali i professionisti ‘ ha affermato Stancanelli ‘ offrono di certo un gran contributo per la programmazione di opere e percorsi che devono necessariamente giungere a compimento. È il caso del Pgtu, che è al vaglio dei nostri esperti e che, anche grazie all’attenzione prestata dai professionisti, Ingegneri e Architetti, sta procedendo verso una definizione. È necessario prendere consapevolezza del problema, sedersi attorno a un tavolo e pianificare le soluzione con il contributo di tutti». Ringraziamento ricambiato dal presidente Grasso che, nel complimentarsi pubblicamente per l’operato svolto dal collega Cascone ‘ che guida anche la Fondazione dell’Ordine ‘ ha ribadito l’importanza di pianificare tenendo in considerazione un contesto più ampio e completo, «perché spesso ‘ ha commentato ‘ lavoriamo bene nei singoli ambiti senza integrarli però l’uno con l’altro, senza fare rete. Dunque la collaborazione, fra enti e fra professionisti diventa indispensabile». Per le strade di Catania, in sostanza, si passerà da un approccio convenzionale a uno alternativo, basato sulla mobilità sostenibile, che ‘farà spazio’ a pedoni, mezzi pubblici e biciclette. Dunque strada intesa come spazio e non solo come via, con una maggiore attenzione rivolta alle persone e all’accessibilità della città. Un dato per tutti: ad oggi il 75% degli spostamenti a Catania avviene con mezzi privati (auto e moto); di questi il 50% è per una distanza sotto i 2 km (l’equivalente di un quarto d’ora a piedi), mentre il 70% avviene per spostamenti al di sotto dei 3 km di distanza (un quarto d’ora in bici). Come spiegato dall’ing. Inturri ciò che serve è recuperare la capacità stradale, soprattutto per i pedoni; ridurre la sosta su strada ricavando corsie per bus pubblici e piste ciclabili, spostare le fermate nelle strutture interrate. Ultima, ma non in ordine di importanza, l’isola ambientale, porzione di territorio che con interventi di ‘traffic calm’, cioè di moderazione del traffico, mira al recupero della mobilità pedonale e ciclabile sulla rete viaria locale, nonché al ripristino della funzione sociale della strada. Ad esempio il quartiere storico della Civita, che presenta un’alta densità abitativa, con molti bambini e anziani e un elevato numero di incidenti. Ad aprire i lavori ‘ moderati dalla giornalista Elisa Catanzaro ‘ è stato Santi Maria Cascone, che nel ringraziare i numerosi presenti, ha sottolineato che «la nuova programmazione del traffico urbano rappresenta un avanzamento, una modernizzazione, un cambiamento sostanziale delle abitudini ormai necessario, che non bisogna ostacolare bensì supportare. Il percorso è fondamentale, si avvarrà della partecipazione di tutti, compresi i cittadini».