Catania-Milan 0-2. Robinho ed Ibra affossano i rossazzurri

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Seconda sconfitta consecutiva per Diego Simeone alla guida del Catania, la quarta nelle cinque partite di un drammatico 2011 finora per i colori rossazzurri. Aldilà dei nomi delle avversarie (Roma, Inter e Milan) qualcosa non va, il campo stasera lo ha confermato.

Calcio: serie a. classifica

 

milan_catania_1_1160Serviva una scossa all’arrivo del nuovo tecnico Diego Pablo Simeone e dopo zero punti e soprattutto zero gol fatti in due partite si può dire che la scintilla non sia scattata. Questione di moduli, di uomini, di allenamenti, chissà. La partita con il Milan era banco di prova certamente complesso, ricco di insidie ma utile a forgiare il carattere di uomini duri. El Cholo presenta un 4-3-3 mascherato che si trasforma più in un 4-4-1-1. Squadra attenta, soprattutto al trio delle meraviglie Ibra-Cassano-Robinho e pronta a ripartire sfruttando Gomez sulla destra e Mascara tra le linee. Il primo tempo regala però poche emozioni. Ledesma spreca da posizione favorevole, Cassano manca sul filo del fuorigioco e partita maschia da una parte e dall’altra.

L’impatto di Van Bommel col campionato italiano è difficile. L’olandese prende il secondo giallo (legittimo) per fallo su Ledesma e lascia i rossoneri in dieci. Neanche il tempo di organizzare l’offensiva e il Catania va sotto. Punizione rasoterra di Ibrahimovic, Andujar respinge corto e Robinho insacca. Serve una reazione. Sciacca prende le redini del gioco etneo, Pesce va a sinistra e Ricchiuti entra per Augustyn. Squadra ricca di soluzioni offensive dunque ma ferita nell’orgoglio e nelle idee. La tenuta fisica precaria non aiuta il compito anzi lo complica terribilmente e diventa difficile far male alla capolista arroccata dietro seppure in dieci. Il tempo passa e si capisce come l’area del Milan diventa sempre più invalicabile. Ci prova Ricchiuti ma la palla va alta di poco. Al 83esimo Robinho serve in mezzo ed Ibra completa l’opera chiudendo il match sullo 0-2. A poco servirà l’ingresso di Morimoto che crea una palla gol mentre Pesce manda alto a porta vuota. Finirà così una gara da dimenticare in fretta in un mese da cancellare nel calendario del 2011. Almeno per i colori rossazzurri.

Daniele Di Frangia

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