Catania, La Provincia di Catania e il progetto ‘Sapucca’ per il riutilizzo sociale e istituzionale dei beni confiscati

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di redazione

La Provincia di Catania rende noto che Foto allegate:

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Rafforzare le strategie incentrate sul riutilizzo sociale ed istituzionale dei beni confiscati. È questo il compito del progetto ‘Sapucca’, che ha trovato l’approvazione e il sostegno finanziario della Commissione Europa. Cinque sono le scuole coinvolte nella provincia etnea: gli istituti ‘Branchina’ di Adrano, ‘Capizzi’ di Bronte, ‘Secusio’ di Caltagirone, Lombardo Radice e Karol Wojtyla di Catania. Il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, che vengono restituiti alle comunità in cui sono allocati, deve avvenire, secondo il quadro normativo e le più innovative interpretazioni, attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti sociali del territorio, accogliendo le diverse proposte. A tal proposito gli studenti selezionati parteciperanno ad un gemellaggio con le altre province. Questa mattina, nella sede del Centro direzionale Nuovaluce, si è tenuto un incontro operativo con docenti e alunni. Fanno parte del progetto ‘Sapucca’, al fianco della Provincia di Catania, la Provincia di Caserta, la Provincia di Pistoia, l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Flare (il coordinamento europeo delle associazioni) Libera, Tecla, lo sportello dell’Upi (Unione province italiane) che si occupa dei progetti comunitari e il comitato ‘Don Peppe Diana’. Nel progetto anche due partner transnazionali: Cepaca Bulgaria, una commissione pubblica che si occupa di beni confiscati alla criminalità organizzata, e il Centro Studi Democratici della Bulgaria.