Catania-Juventus 1-1. Sotto il diluvio non riesce l’impresa
di Daniele Di Frangia
Un punto ciascuno non fa male a nessuno. Questo è il ritornello che fa seguito al fischio finale di molte gare finite in parità. In realtà oggi il Catania ci ha creduto e sperato fino alla fine di poter portare a compimento una vittoria che mancava ai rossazzurri da ben 47 anni.
di Daniele Di Frangia
Un punto ciascuno non fa male a nessuno. Questo è il ritornello che fa seguito al fischio finale di molte gare finite in parità. In realtà oggi il Catania ci ha creduto e sperato fino alla fine di poter portare a compimento una vittoria che mancava ai rossazzurri da ben 47 anni.
Al Massimino arriva una Juve in forma, imbattuta e prima in classifica. Dall’altra parte un Catania in cerca della reazione giusta dopo i tre schiaffi di Marassi. Montella sorprende ancora una volta tutti e disegna un 4-5-1 con Bergessio al posto di Maxi Lopez. Spazio a Catellani sulla destra e Delvecchio in marcatura quasi fissa su Pirlo. Conte risponde con lo stesso modulo ma rispolverando Krasic e regalando il debutto ad Elia. Il primo tempo è del Catania. Gli etnei rispondono con l’attenzione giusta e non soffrono mai i bianconeri. Alla mezzora Gomez scappa sulla destra a Grosso, la mette in mezzo e Bergessio trova l’anticipo secco e batte Buffon. La Vecchia Signora si innervosisce e non procura pericoli degni di nota.
Il diluvio la fa da padrone nella ripresa. Conte lascia Elia negli spogliatoi ed inserisce Pepe. È un’altra Juve. Da un lato i rossazzurri calano, dall’altra i bianconeri crescono ed è Krasic a trovare il destro da fuori che entra con la complicità di Andujar. La capolista preme il piede sull’acceleratore e crea qualche occasione ma dall’altra parte l’Elefante non si disunisce e si difende bene con Bellusci e Spolli centrali e Lodi, Delvecchio e Ledesma (entrato per Almiron) davanti la difesa. Montella gioca la carta Suazo al posto di Bergessio uscito con una standing ovation. L’honduregno ha poche palle a disposizione ma i rossazzurri sfiorano l’impresa in contropiede con Catellani che solo davanti a Buffon sbaglia tutto. Finisce 1-1, un punto ciascuno che accontenta tutti o quasi.
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