Catania, Inaugurata la mostra “Il giardino di Libereso”

CATANIA – C’era anche una nutrita rappresentanza degli studenti dell’istituto professionale per l’agricoltura “Santo Asero” di Paternò all’inaugurazione della mostra dei disegni di Libereso Guglielmo, l’insigne botanico giardiniere del padre di Italo Calvino, inaugurata questa mattina nella splendida cornice della Cappella Bonajuto.

Alla presenza dell’assessore comunale alla Bellezza e ai Saperi condivisi, Orazio Licandro, del direttore del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, Pietro Pavone, della paesaggista Clare Littlewood, del curatore dell’opera dell’artista genovese, Claudio Porchia, dell’assistente del preside dell’Istituto “Santo Asero”, Mariangela Mammana e, ovviamente, del padrone di casa, Salvatore Bonajuto, l’esposizione delle opere del botanico e artista ligure ha ufficialmente aperto i battenti.

“E’ la seconda volta che i disegni di Libereso vengono esposti a Catania – ha commentato Salvatore Bonajuto – dopo la “prima” dello scorso anno, in occasione della mostra di piante del giardino mediterraneo “Dove fiorisce la Jacaranda”. La città – ha aggiunto – ha subito dimostrato un interesse particolare verso il lavoro di Libereso, e per questo abbiamo deciso di offrirlo nuovamente alla gente, scegliendo una location d’eccezione per ospitarlo”.

Un omaggio alla Natura, ma non solo. “Questa esposizione rappresenta, oltre che una celebrazione della bellezza in quanto tale, anche un’occasione per condividere i saperi – ha affermato l’assessore Licandro. D’altronde – ha aggiunto – il magnifico lavoro di Libereso cos’altro è se non un modo unico e inimitabile per trasmettere le proprie conoscenze? Nei disegni del maestro, infatti, l’arte antica del giardino e la sapienza dell’esperto botanico prendono vita”.

Un aspetto, questo, su cui si è soffermato anche Pietro Pavone. “Questa mostra parla al cuore della gente – ha commentato – e io non posso che condividere questo spirito divulgativo. Fino al 1600, esistevano solo erbari figurati – ha continuato – e il lavoro di Libereso evoca proprio l’antico modo di catalogare le piante e di divulgare sapere. Solo la conoscenza, d’altronde, permette di amare e di apprezzare qualcosa, in questo caso la Natura”.

E lo sanno bene gli studenti dell’Istituto “Santo Asero” di Paternò che hanno scelto di scommettersi in questo campo, con passione e voglia di apprendere.

“Il settore agricolo è ancora trainante nella nostra economia – ha spiegato Mariangela Mammana – e i tanti iscritti al nostro istituto testimoniano che c’è ancora chi vuole occuparsene, cambiando però approccio. Occorre infatti ribaltare la visione della società industriale e riportare il rapporto uomo – natura alle origini, quando lo scambio era paritario e le piante non erano solo elementi produttivi ma validi alleati”.

Il mestiere del giardiniere, dunque, è ancora vivo. Oggi più che mai.

E proprio intorno alla figura di chi ama e cura il giardino quasi come fosse un elemento della famiglia, è costruito il volume “L’anno del Giardiniere”, di Karel Capek (1890-1938), che verrà illustrato, nell’ambito della manifestazione organizzata dal Comune di Catania “Percorsi d’Autunno”, domenica 27 ottobre, alle ore 17,30 sempre alla Cappella Bonajuto.

Saranno presenti, oltre l’assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa, Orazio Licandro, il magnifico Rettore dell’Università degli studi di Catania, Giacomo Pignataro, Francesco Maria Raimondo, direttore dell’Orto botanico di Palermo, la principessa Maria Carla Borghese, proprietaria di uno dei Grandi Giardini italiani di Sicilia, la paesaggista Clare Littlewood, il curatore delle mostra di Libereso Guglielmi, Claudio Porchia e il padrone di casa, Salvatore Bonajuto.

La mostra dei disegni di Libereso Guglielmi sarà aperta fino a Gennaio, tutti i giorni, dalle 9 alle 13.