Catania, Il consiglio approva il bilancio e l’adesione al fondo di rotazione per gli Enti Locali
Ufficio Stampa 07.12.2012
A tarda notte il consiglio comunale di Catania ha adottato il bilancio di previsione per l’anno 2012 e l’adesione del Comune di Catania al fondo di rotazione che permette a…
di redazione
Ufficio Stampa 07.12.2012
A tarda notte il consiglio comunale di Catania ha adottato il bilancio di previsione per l’anno 2012 e l’adesione del Comune di Catania al fondo di rotazione che permette all’Ente, tra l’altro, di attingere a nuove risorse statali e bloccare le procedure esecutive dei creditori. A illustrare in aula i due importanti provvedimenti varati nelle scorse settimane dalla giunta Stancanelli è stato il vicesindaco e assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi. La votazione finale è giunta dopo un lungo dibattito e la presentazione di un maxiemendamento che ha “riunificato” in un unico atto i due procedimenti.
L’aver accorpato in unico punto all’ordine del giorno le due originarie proposte dell’Amministrazione Stancanelli (Approvazione procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e Bilancio di previsione 2012) ha permesso al consiglio un esame contestuale di due atti deliberativi che erano strettamente connessi e collegati. La valutazione unitaria ha permesso di approvare contestualmente il bilancio di previsione 2012 e di formalizzare l’atto di indirizzo del Consiglio Comunale per il piano risanamento dell’ente da predisporre entro 45 giorni e adottare in consiglio entro i successivi 15 giorni, e poter così aderire alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e alla richiesta di anticipazione a valere sul fondo di rotazione, sorto per legge proprio per assicurare stabilità finanziaria agli enti locali. In dettaglio l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi ha spiegato in aula che ‘La situazione di squilibrio strutturale del bilancio che si è verificata nel corso dell’esercizio dovuta a elementi non imputabili alla gestione – quali la revisione straordinaria dei residui ante 2006 che ha comportato un taglio di essi di Euro 140.000.000,00 che si aggiunge a 474.000.000,00 già eliminati dal 2008 al 2011, la ricognizione di ulteriori debiti fuori bilancio, ed il drammatico taglio dei trasferimenti nazionali e regionali ‘ ha reso necessario il ricorso ad una procedura straordinaria prevista dal legislatore, per consentire, in un arco temporale (10 anni) compatibile con le effettive risorse degli enti locali, di ‘contrastare le patologie ereditate dalle pregresse gestioni’ (Corte dei Conti 07/11/2012)’.Il vicesindaco ha spiegato inoltre che ‘le procedure di riequilibrio finanziario pluriennale, sono destinate a compensare situazioni tendenzialmente patologiche che non possono essere gestite mediante il ricorso agli ordinari strumenti a cui si stanno rivolgendo una molteplicità di Enti Locali (Napoli, Catania, Alessandria, Reggio Calabria, Messina, etc.). Nella fattispecie del Comune di Catania condizionata da evidenti patologie dove ‘le iniziative intraprese in questi anni hanno stentato a manifestare i propri effetti anche a causa dei nuovi e molteplici vincoli finanziari introdotti negli ultimi anni dal legislatore nei confronti degli enti locali’ (Corte dei Conti 07/11/2012), la previsione di uno strumento aggiuntivo, è divenuto un percorso obbligatorio’. Bonaccorsi ha ricordato come ‘questo percorso è però divenuto attuabile nella nostra situazione solo perché – in un anno caratterizzato da una pesante crisi economica con politiche nazionali che hanno previsto una non sostenibile riduzione dei trasferimenti – le azioni intraprese dall’Amministrazione comunale nelversante tributariocon l’immane sforzo compiuto nella lotta all’evasione ed all’elusione tributaria, l’attenzione prestata alla tutela socialeche ci ha permesso di non toccare gli stanziamenti per le politiche sociali del comune ed il rigore e l’integrità dell’azione amministrativa,hanno permesso di gestire l’ente locale nell’ottica della prudenza. E’ pur vero che l’iniziativa intrapresa comporterà un ulteriore sacrificio ai cittadini poiché il legislatore ha chiesto per aderire al fondo di rotazione la previsione di ‘aliquote e tariffe nella misura massima consentita’ ma è altrettanto vero che l’ipotesi funesta di un dissesto, scaturente, come certificato dalla Corte dei Conti nell’ultima indagine sulla gestione finanziaria del Comune, dalle ‘patologie ereditate dalle pregresse gestioni’ (Corte dei Conti 07/11/2012), avrebbe comportato per la Città, per la sua classe imprenditoriale, per i servizi erogati ai cittadini, sacrifici sicuramente maggiori di quelli previsti per l’adesione al fondo di rotazione’.