Catania, Festival della legalità. Alle Ciminiere il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso
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‘L’albero di via Notarbartolo a Palermo, piantato davanti la casa del magistrato Giovanni Falcone e di Francesca Morvillo, è diventato un altare l…
di redazione
La Provincia di Catania rende noto che Foto allegate:
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‘L’albero di via Notarbartolo a Palermo, piantato davanti la casa del magistrato Giovanni Falcone e di Francesca Morvillo, è diventato un altare laico per chi non si rassegna e non si piega ai ricatti mafiosi’. Ha tenuto a ricordare il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, a una platea di oltre seicento studenti intervenuti per ricordare i magistrati vittime della mafia nell’ambito dell’iniziativa ‘Festival della Legalità’ promossa dalla Provincia. ‘Il prossimo 23 maggio ‘ ha proseguito il procuratore antimafia Grasso – proprio davanti alla magnolia, nel ricordo della strage di Capaci gli orologi si fermeranno alle 17.58 e il tempo sarà scandito dalle note de ‘Il silenzio’ suonate da un poliziotto. Ho avuto sempre l’impressione di sentire in quel preciso momento una brezza. Un momento toccante, emozionante. Vorrei che questa brezza, con l’aiuto di tutti, diventi un forte vento che riesca a spazzare via la mafia. Occorre che tutti insieme, le istituzioni e la politica, cerchino prima di tutto di riuscire a soddisfare i bisogni essenziali, e poi comincino a parlare di legalità. La cultura della legalità è più della semplice osservanza delle leggi’. Con un linguaggio semplice e paterno ma nel contempo forte e incisivo, il procuratore nazionale antimafia ha catalizzato l’attenzione dei giovani spettatori che al termine dell’intervento gli hanno voluto dedicare una ‘standing ovation’ segno di grande deferenza e apprezzamento. Alla manifestazione sono intervenuti il procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi, il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, e il suo vice, Ruggero Razza, il prefetto di Catania Francesca Cannizzo, il sindaco Raffaele Stancanelli, il dirigente dell’ex provveditorato Raffaele Zanoli, le massime autorità militari e civili, il responsabile della Caritas diocesana padre Valerio Di Trapani e l’assessore provinciale alle politiche scolastiche Salvo Licciardello. ‘Abbiamo voluto celebrare la ricorrenza dei venti anni delle stragi di Capaci e via D’Amelio, legata all’attentato a Paolo Borsellino, e ai rispettivi agenti di scorta, e i trent’anni dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa con un ciclo di quattro iniziative ‘ ha affermato il presidente dell’Amministrazione provinciale, Giuseppe Castiglione – per rendere memoria alle vittime e nel contempo trasmettere ai giovani messaggi positivi. Sono anch’io rimasto colpito dalle testimonianze molto forti rappresentate dal procuratore Grasso e dalla sua palese commozione nel raccontare alcuni episodi. E’ indubbio che alla mafia sono stati inferti duri colpi, ma molto deve essere ancora fatto. Esprimo un sentito plauso alle forze di Polizia e alla magistratura per il lavoro che svolgono giornalmente’.Il procuratore della Repubblica, Giovanni Salvi, ha voluto anche ricordare i magistrati Pio La Torre e Rocco Chinnici ‘Il metodo utilizzato per combattere l’organizzazione mafiosa è cambiato a partire dagli anni settanta ‘ ha detto il procuratore Salvi -. Pio La Torre, uomo umile, viene ricordato raramente ma il suo sacrificio vive ancora in alcune leggi. Rocco Chinnici ha avuto, invece, l’intuizione di combattere il fenomeno mafioso trasmettendo i principi della legalità sin dai banchi di scuola’.Dal canto suo, il vicepresidente della Provincia, Ruggero Razza, ha voluto evidenziare che ‘dopo le grandi stragi di mafia nella società siciliana finalmente si è presa coscienza della necessità di opporsi al potere criminale. C’è in tutti noi la consapevolezza che l’antimafia, in Sicilia più che altrove, è questione di identità: un siciliano che ama la sua terra non può fare a meno di partecipare a un impegno che deve unire tutti’.