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Catania, Etnafest, Serata di gala dell’Opera dei Pupi

di redazione

La Provincia di Catania rende noto che Scrosci di applausi per La Serata di Gala, momento conclusivo della rassegna dell’Opera dei Pupi che ha animato Le Ciminiere per 4 week-end.
Lo spettacolo, suddiviso in due parti, ha visto dapprima il susseguirsi di una raccolta antologica del repertorio tradizionale siciliano con le gesta cavalleresche dell’Orlando Furioso e la messa in scena de ‘La Baronessa di Carini’, racconto riadattato da Camilleri per i pupari. Nella seconda parte della Serata,le marionette dei fratelli Napoli hanno issato bandiera inglese tessendo la trama del Riccardo III di Shakespeare, riadattato per l’occasione.

‘Era un nostro obiettivo, un desiderio a lungo agognato. – dichiara Fiorenzo Napoli, direttore artistico della marionettistica Fratelli Napoli – Poter mettere in scena  un’opera così importante, così ricca di pathos e talmente affine agl’intrecci dell’Opira catanese è davvero una grande soddisfazione’.

Naturalmente, all’interno di questo dramma che riflette sulla tragicità dell’esistenza umana con la netta e lucida consapevolezza che il Bene non esca sempre vincitore dalla lotta contro il Male, non poteva mancare la figura di Peppineo, il protagonista per eccellenza dell’opera dei pupi che muove i fili di tutte le scene.

La tragedia di Riccardo III all’Opera dei Pupi

Le storie raccontate dai pupi e immaginate nel tempo mitico dei paladini di Carlo Magno non propongono ideali consolatori, ma riflettono sulla tragicità dell’esistenza umana, con la netta e lucida consapevolezza che il Bene deve si lottare contro il Male, ma non è detto che quest’ultimo non vinca e trionfi. In nome di questa consapevolezza avvenne così l’incontro con Riccardo III il gobbo duca di Gloucester, tremendo ma titanico e affascinante villain le cui azioni e i cui efferati delitti non potevano non richiamare alla memoria Gano di Gano di Magonza, il traditore Massimo dell’Opera dei Pupi.

Riccardo III nei cinque atti della tragedia dispiega la stessa perfidia e lo stesso spessore che Gano di Magonza all’Opera dei Pupi svolgeva, sviluppava e reiterava nelle numerose puntate del ciclo. Personaggio tipico, ma complesso per la resa di tutte le sue sfumature, Riccardo III impegna in egual misura ‘u parraturi che gli darà voce e ‘u manianti che gli darà vita e movimento. Riccardo III come Gano di Magonza, smania per impadronirsi del trono e, per ottenerlo, non ha ritegno alcuno ad accumulare delitti, né esita a circuire e sposare la vedova di un suo nemico. Il gioco di certe scene del dramma è omologo a scena famose dell’Opira catanese.

Redazione

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