Catania, Etnafest, il pubblico commosso rende omaggio a Borsellino nel ventennale della strage di via D’Amelio

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‘Verità e Giustizia’, questo il grido dei siciliani lungo vent’anni, stanco ma ancora vivo e carico di speranza, sull’attentato che ha portato alla morte di Paolo Borsellino. Un grido che ieri sera è …

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di redazione

La Provincia di Catania rende noto che ‘Verità e Giustizia’, questo il grido dei siciliani lungo vent’anni, stanco ma ancora vivo e carico di speranza, sull’attentato che ha portato alla morte di Paolo Borsellino. Un grido che ieri sera è stato ribadito con forza  in occasione della seconda tappa del ‘Festival della Legalità’ organizzato dalla Provincia regionale di Catania, ‘La Sicilia di Paolo’, dal pubblico presente al Teatro greco romano di Catania. All’evento, inserito nell’ambito della rassegna artistico culturale della Provincia, EtnaFest 2012, hanno aderito gratuitamente tutti quegli artisti che, ognuno con il loro talento, ‘contribuiscono a rendere maggioritaria quella ‘Sicilia di Paolo’ che non bisogna sperare che nasca perché in realtà esiste già’. Questo il concetto su cui Ruggero Razza, il vice presidente della Provincia di Catania, ha voluto porre l’accento nell’arco del suo intervento avvenuto dinanzi a migliaia di persone che hanno riempito gli spalti dello splendido ‘gioiello’ di via Vittorio Emanuele. Ma il vice presidente ha altresì aggiunto: ‘Nel ringraziare tutta la giunta provinciale, il Presidente Giuseppe Castiglione, il Capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro  per il sentito impegno profuso e tutte le maestranze che hanno reso possibile questa serata, il nostro auspicio è che il ricordo di un grande uomo quale è stato Paolo Borsellino, accompagni sempre alla mobilitazione civile delle coscienze. In questo modo, mediante quella Sicilia bella, onesta e creativa dei sui figli che in parte si sono esibiti qui stasera, abbiamo voluto dimostrare che ‘La Sicilia di Paolo’ non solo esiste ma che combatte per gli ideali di lealtà e giustizia nei quali crede’.Paolo Buonvino, Pietrangelo Buttafuoco, Lando Buzzanca, Francesco Cafiso, Marella Ferrera, Silvia Francese, Luca Madonia, Vincenzo Pirrotta, David Coco, Giampaolo Cugno, Maria Pia Daniele, Pippo Rinaldi ‘Kaballà’, Lucia Sardo, Gaetano Savatteri e contributi video degli eccellenti scrittori siciliani Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco, hanno commosso, ma al tempo stesso entusiasmato il pubblico e tutte le istituzioni presenti del mondo delle istituzioni, della politica, della magistratura, dell’industria, del giornalismo e delle associazioni Addiopizzo Catania, Obiettivo Legalità, Libera, CittàInsieme. Tutte le esibizioni sono state seguite con grande trasporto:  la colonna sonora della Fiction di Canale 5 dedicata a Paolo Borsellino, suonata al piano dall’autore Paolo Buonvino, l’estro musicale al sax dell’ex bambino prodigio Francesco Cafiso, l’intensità interpretativa dell’attrice protagonista dei ‘Cento Passi’, Lucia Sardo, dell’interprete di Ninni Cassarà, David Coco, della nipote del giornalista ucciso dalla Mafia Mario Francese, l’attrice Silvia Francese e di Vincenzo Pirrotta, attore e regista tra i protagonisti di ‘Prove per una tragedia siciliana’, le riflessioni sulla Sicilia in musica secondo Kaballà e la sensibilità musicale dell’ ‘Alieno’ Luca Madonia,  la grande presenza scenica di Lando Buzzanca, la colte ‘penne’ di Gaetano Savatteri e dell’autrice de ‘Il mio giudice’, Maria Pia Daniele, la bellezza della moda di Marella Ferrara le cui creazioni  trasudano sempre e solo sicilianità, la bravura del regista Giampaolo Cugno e gli attesi contributi video di Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco. Il momento topico e forse il più emozionante della serata, tuttavia, secondo la scaletta dell’impeccabile conduzione del giornalista Salvo la Rosa, è arrivato dalla viva voce di Agnese Borsellino. La fedele compagna del compianto giudice, infatti,  in occasione del ventennale dalla morte di suo marito, ha scritto di proprio pugno e trasmesso al ‘mondo’ una lettera dedicata al ‘marito e padre esemplare ” Paolo Borsellino.’La memoria è l’unico strumento per restare sui fatti’  ha sostenuto il direttore del Teatro stabile di Catania Giuseppe Dipasquale, stavolta però la memoria non è stata onorata solo con parole, ma attraverso la musica, l’arte, il teatro. Insomma i buoni sapori di una Sicilia che è cambiata e lo vuole dimostrare.