di redazione
La Provincia di Catania rende noto che Sabato 24 e domenica 25 novembre, alle ore 19.00, nel Teatro Stabile dell’Opera dei Pupi, alle Ciminiere, si terrà “Cavalleria Rusticana”, secondo spettacolo della rassegna “Le Storie oltre la Storia di Orlando”, che proseguirà ancora per due fine settimana (1 e 2, 8 e 9 dicembre) e si concluderà martedì 11 dicembre con una Serata di Gala. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
La
rassegna, a cura della compagnia della famiglia Napoli, è inserita nel cartellone di Etnafest 2012 della Provincia regionale di Catania.
Il numeroso pubblico intervenuto in occasione del primo spettacolo ‘ ha dichiarato il Commissario Straordinario della Provincia, Antonella Liotta ‘ e il calore mostrato dinanzi alla maestria dell’arte dei Pupi dei fratelli Napoli, ci dice che i catanesi hanno compreso gli sforzi organizzativi dell’Ente e premiato lo sforzo della compagnia nel mettere in scena una tradizione che è ancora molto amata’.
‘Siamo felici ‘ dichiara Fiorenzo Napoli, direttore artistico della marionettistica Fratelli Napoli ‘ che il pubblico abbia risposto in un modo così positivo, apprezzando, fra le altre cose, lo sforzo artistico di una ricchissima messa in scena. Medesimo impegno e stessa ricchezza nell’esecuzione sarà messa in cena anche per Cavalleria Rusticana, uno spettacolo che siamo certi incontrerà il favore e il gusto dei nostri concittadini’.
Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, tratto dal Libretto di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci, è stato ridotto e adattato per pupi catanesi da Alessandro e Fiorenzo Napoli. La consulenza musicale è di Rosana Lo Bosco.
La fortuna di Cavalleria rusticana nel repertorio dell’Opera catanese è documentata da uno scritto di Nino Martoglio del 1903. Egli racconta che il 27 Aprile 1894 il grande attore tragico Ernesto Rossi, a Catania per rappresentare l’Otello, in una sera di riposo volle assistere all’Opera dei Pupi di Giovanni Grasso, che allora faceva il puparo. Don Giuvanni mette in scena una serata dell’Erminio della Stella d’Oro, alla quale fa seguire la rappresentazione coi pupi di Cavalleria rusticana, con un sorprendente compare Alfio che dischiude la bocca, carica e fuma la pipa. Il legame dell’Opera dei Pupi catanese con Cavalleria rusticana dipese, più che dalla novella e dall’atto unico verghiani, dall’omonimo melodramma composto da Pietro Mascagni. I pupari catanesi, infatti, erano abituali frequentatori del Teatro Massimo Bellini e, quindi, metabolizzarono le vicende e i caratteri di Turiddu e Lola e di Santuzza e Alfio attraverso le famose arie del melodramma di Mascagni, del resto assai orecchiate e diffuse in ambito popolare. Dagli allestimenti del melodramma di Mascagni i pupari catanesi derivarono anche quei costumi che, da Cavalleria in poi, sulle scene dell’Opera catanese avrebbero indossato contadini e contadine, cioè l’abito da festa prescritto dai trovarobato lirici per Santuzza, Lola e le comparse maschili e femminili del coro.
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