Catania, ‘Domenica in Comune’, i catanesi scoprono Palazzo degli elefanti

L’otto dicembre, dalle 8.30 alle 13, su disposizione del sindaco Bianco, cittadini e turisti potranno visitare il Municipio, dalla corte che ospita le carrozze del Senato, alle sale ricche di preziosi…

L’otto dicembre, dalle 8.30 alle 13, su disposizione del sindaco Bianco, cittadini e turisti potranno visitare il Municipio, dalla corte che ospita le carrozze del Senato, alle sale ricche di preziosi quadri e statue
  ‘Domenica in Comune’ si chiama l’iniziativa che l’otto dicembre consentirà a catanesi e turisti di scoprire le bellezze di Palazzo degli elefanti ‘ che rimarrà aperto dalle 8.30 alle 13 – dalla corte che ospita le carrozze del Senato alle sale ricche di preziosi quadri e statue. ‘Recentemente ‘ ha spiegato il Sindaco ‘ ho lanciato ai proprietari delle ville storiche catanesi l’idea di consentire, una domenica che sceglieremo insieme, a cittadini e turisti, di visitare queste magnifiche dimore. Alla stessa maniera, catanesi e non, avranno l’otto dicembre la possibilità di ammirare le meraviglie d’arte contenute all’interno del Palazzo degli elefanti, che è la casa di tutti i cittadini e rappresenta un luogo importante per la nostra identità’.
Il palazzo Municipale di Catania, i cui lavori iniziarono subito dopo il terremoto del 1693, è a forma quadrangolare con un’ampia corte porticata su due lati. Ha un atrio d’ingresso su ognuno dei quattro prospetti a sottolineare il suo carattere di edificio aperto al pubblico e di servizio alla collettività. All’ingresso si possono ammirare le carrozze del Senato: una fastosa berlina in legno dorato e dipinto della fine del XVIII secolo, e un’altra carrozza più semplice,  entrambe usate durante i festeggiamenti agatini. L’ingresso su piazza Duomo è enfatizzato da un grande portale collegato alla tribuna, il balcone centrale del piano superiore. L’architetto Giambattista  Vaccarini, nel 1735, intervenne sul Municipio quando l’impianto già raggiungeva la prima elevazione e modificò il prospetto interrompendo le paraste a bugne diamantate facendole continuare con piatte lesene; allo stesso tempo innalzò la sontuosa tribuna che poggiava sul portale d’ingresso il cui ballatoio è sorretto da quattro colonne di granito. Dalla grande tribuna il Sindaco e le autorità possono seguire le celebrazioni che si svolgono nel grande teatro barocco della piazza del Duomo, che lo stesso Vaccarini ornò con quella fontana dell’elefante diventata simbolo della città. Dietro il balcone monumentale si trova la Sala Bellini, la più grande del Palazzo, sontuosa, ricca di arazzi, grandiosi quadri di Giuseppe Sciuti, tappeti pregiati e altre opere d’arte. Il Palazzo sarà un’autentica scoperta soprattutto per il gran numero di opere d’arte che vi sono conservate. Non soltanto i numerosissimi quadri che lo fanno apparire come una piccola pinacoteca, ma anche gruppi statuari di grande pregio, a cominciare da quella ‘Sirena’ di Emilio Greco recentemente donata alla città.