Catania, Dichiarazioni consiglieri comunali “terzo Polo” su politica finanziaria dell’Ente: nota dell’assessore Bonaccorsi

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In merito alle affermazioni dei tre consiglieri comunali del gruppo “Terzo Polo”, l’assessore al bilancio e alle attività produttive Roberto Bonaccorsi ha diffuso la seguente nota:
“A un rappresenta…

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di redazione

In merito alle affermazioni dei tre consiglieri comunali del gruppo “Terzo Polo”, l’assessore al bilancio e alle attività produttive Roberto Bonaccorsi ha diffuso la seguente nota:
“A un rappresentante istituzionale non di parte non può sfuggire in che stato era la città nel 2008, quello che è successo in questi anni a Catania e quale è la situazione attuale. I consiglieri comunali (Curia, La Rosa, Montemagno)  sanno benissimo, perché ripetuto innumerevoli volte dal sindaco e dal sottoscritto nell’aula consiliare, da cosa dipende la difficoltà finanziaria del comune, quali siano le scansioni temporali con le quali si suddividono nel corso dell’esercizio entrate e spese, di quanto siano diminuiti nel corso di questi anni i trasferimenti nazionali e regionali ( 21 milioni di euro nel 2011, ulteriori 23 milioni di euro nel 2012) e di quanto siano consequenzialmente diminuite le spese correnti.
Sanno altrettanto bene che, a fronte di minori entrate per trasferimenti, i tributi non hanno subito aumenti, e che l’adeguamento della riscossione della Tarsu a quanto  speso per il servizio è obbligo di legge. Ciò è stato possibile solo grazie all’ingente lavoro fatto per il recupero dell’evasione e dell’elusione tributaria (in 2 anni emessi 190.000 avvisi di accertamento). Le tasche nelle quali si è scelto di mettere le mani sono solo quelle degli evasori e degli elusori. I cittadini onesti non hanno subito alcun aumento. Disconoscere un percorso virtuoso riconosciuto da tutti gli enti certificatori, significa negare l’evidenza. 
Le sollecitazioni quotidiane che arrivano ogni giorno al governo nazionale da tutti i Sindaci (indipendentemente dal colore politico) testimoniano che il problema, dell’aumento dei tributi locali, necessario nel 2012 per assicurare stabilità al bilancio degli enti locali, falcidiato dai tagli nazionali e regionali, non è di Catania ma dell’intero Paese.