Catania, Consegna ascensore Librino: Bianco, ‘Finiti gli arresti domiciliari per la signora Lanza’

‘Gli arresti domiciliari sono finiti’. Con questa battuta il sindaco di Catania Enzo Bianco si è rivolto alla signora Bernarda Lanza, che, costretta su una sedia a rotelle, abita all’ottavo piano di u…

‘Gli arresti domiciliari sono finiti’. Con questa battuta il sindaco di Catania Enzo Bianco si è rivolto alla signora Bernarda Lanza, che, costretta su una sedia a rotelle, abita all’ottavo piano di uno stabile dell’Iacp di Librino dove da anni l’ascensore non funzionava. Bianco aveva segnalato qualche mese fa la penosa situazione all’allora assessore regionale Nino Bartolotta, che aveva chiesto all’Istituto autonomo case popolari di provvedere. Così l’ascensore è stato rimesso in funzione dal Servizio manutenzione dell’Iacp. Il Sindaco è dunque tornato a trovare la signora Lanza spiegandole, con il nuovo commissario dell’Istituto, Antonio Leone, nominato da qualche giorno, come, di concerto con l’Istituto, si cercheranno di destinare, non appena si libereranno, appartamenti al pian terreno o al primo piano per chi ha difficoltà di deambulazione. E questo per evitare problemi  in caso di black out elettrici o altre emergenze. È stata inoltre donata dall’Iacp alla signora una sedia a rotelle compatibile con le dimensioni dell’ascensore. ‘La riattivazione di questo ascensore ‘ ha sottolineato il Sindaco ‘ rappresenta un piccolo segnale in un quartiere che, pur afflitto da mille problemi, ha una grande vitalità. E nei Catanesi che abitano qui c’è una notevole voglia di partecipazione, una ferma volontà di crescere e di progredire’. Nel soggiorno della casa della signora Lanza si sono raccolti alcuni vicini che si sono intrattenuti a parlare con il Sindaco dei problemi di Librino, a cominciare dalla disoccupazione. Bianco ha illustrato loro l’opportunità offerta dalla Zona franca urbana, studiata proprio per favorire l’imprenditoria nel quartiere. ‘È molto importante ‘ ha sottolineato Bianco ‘ mantenere con i cittadini un rapporto diretto, andando a trovarli nelle loro case, toccando con mano la realtà che vivono, per meglio comprendere i problemi e quindi per cercare di dare loro una soluzione’.