Catania, Cinema ed educazione, incontro con mons. Viganò della Pontificia Università Lateranense

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‘Che l’Amministrazione e il Consiglio comunale, massimo luogo di confronto e democrazia cittadina, si facciano insieme promotori di un’iniziativa che associa l’educazione al cinema è indice della rinn…

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di redazione

‘Che l’Amministrazione e il Consiglio comunale, massimo luogo di confronto e democrazia cittadina, si facciano insieme promotori di un’iniziativa che associa l’educazione al cinema è indice della rinnovata sensibilità della nostra comunità verso un cammino di crescita sociale e culturale’. Lo ha detto il sindaco Raffaele Stancanelli nell’introdurre in sala consiliare la conferenza ‘Cari maestri. Da Susanne Bier a Gianni Amelio i registi si interrogano sull’importanza dell’educazione’, tenuta da Mons. Dario Edoardo Viganò, preside dell’Istituto pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.

Hanno partecipato all’incontro, che trae titolo e spunto dall’ultimo libro di Mons. Viganò (edito da Cittadella), oltre al presidente del consiglio comunale Marco Consoli, i docenti dell’Università di Catania Giuseppe Vecchio e Rosario Sapienza. Ha moderato il giornalista Piero Maenza. 

Dopo i saluti dell’arcivescovo Salvatore Gristina, che ha auspicato una maggiore attenzione da parte della comunità ecclesiale verso la capacità di lettura della società che hanno i cineasti, il presidente Consoli, che ha ringraziato gli intervenuti, ha evidenziato ‘l’importanza dei mass media e la necessità di una grande alleanza fra istituzioni, famiglia, scuola e chiesa’ a favore dell’istanza educativa. Il professore Sapienza ha sottolineato come ‘nessuna delle arti ha raccontato la società meglio del cinema’ e per questo lo studio di mons. Viganò, che è ‘analisi puntuale della società italiana, è imprescindibile, non solo per gli appassionati di cinema’. Il professore Vecchio ha posto in evidenza come il libro di Viganò ‘che vale più di una indagine sociologica, renda l’urgenza di un patto di corresponsabilità educativa, tra famiglia, scuola, società che si estenda anche al mondo cinematografico e televisivo’.

‘Il tema dell’educazione è un tema che coinvolge tutti ‘ ha puntualizzato mons. Viganò -, è un’urgenza, più che un’emergenza, oggi come cento anni fa. Il cinema può rappresentare uno strumento di educazione fondamentale; il cinema è una grande narrazione che racconta e scolpisce le identità, anche di un territorio. Occuparsi di cinema significa occuparsi in qualche modo della società’. ‘Vorrei chiudere il mio intervento ‘ ha concluso l’alto prelato – con tre titoli di film molto interessanti sotto il profilo dei processi educativi: ‘In un mondo migliore’ di Susanne Bier, ‘Scialla’ di Francesco Bruni e ‘Quasi amici’ di Olivier Nakache e Eric Toledano”.

Il libro “Cari Maestri” offre un’articolata panoramica sulla storia del cinema, lungo un percorso che privilegia educatori e periferie, e si rivolge non soltanto agli operatori della comunicazione e della cultura ma anche ai rappresentanti del mondo dello spettacolo. Contiene quattro interviste ai maestri del cinema italiano e internazionale: Gianni Amelio, Susanne Bier, Riccardo Milani e Giovanni Veronesi.