di redazione
“Oggi si apre una nuova fase per Castello Ursino e per la città di Catania: il patrimonio del Museo che per anni è stato conservato nei depositi e sottratto alla pubblica visione diventa fruibile con esposizioni cicliche che contribuiscono a rendere viva la cultura nella nostra città’. Così il sindaco Raffaele Stancanelli ha presentato a Castello Ursino, in una sala piena di studenti, professionisti e operatori culturali, i nuovi allestimenti dei primi due livelli le cui esposizioni sono state rivisitate per consentire la collocazione di opere recentemente restaurate. ‘E’ questo ‘ ha sottolineato il primo cittadino rivolgendosi al folto pubblico – il Castello Ursino che voglio vedere, è questa la Catania che dobbiamo pretendere di vedere, animata da giovani e adulti che hanno interesse, amore e proposte per la Cultura. In un momento di difficoltà economiche come quello che viviamo – ha evidenziato Stancanelli – la Cultura è uno dei valori su cui dover contare e su cui l’Amministrazione comunale fa leva anche con la fondamentale collaborazione di altre istituzioni culturali, associazioni, privati. E’ in questa sede che voglio annunciare che le quasi 20.000 opere del Museo, oggi tutte catalogate, troveranno col tempo una collocazione permanente con la costituzione di un grande polo museale che comprenderà anche l’ex convento dei Padri Crociferi, in ristrutturazione, e l’ex convento di Santa Chiara”.
La rimodulazione del maniero federiciano vede nelle sale del piano terra, oltre a terrecotte arcaiche, classiche e ellenistiche, l’esposizione della kore (VI sec.) e della statua di Inessa (V sec.) da anni conservate in deposito. Nel Salone San Giorgio sono in mostra bronzetti, vasi di epoca greca e ceramiche apule, mentre nella sala attigua si è dato spazio a vasi di ceramica siceliota del IV-III sec. a.C.
La Pinacoteca al secondo livello è stata rinnovata con l’esposizione di quadri fondamentali della collezione civica recentemente restaurati. Il nucleo principale è ancora la collezione Finocchiaro, che occcupa interamente il Salone del Parlamento (sala XV) e la sala XVIII: in esposizione, dipinti quali il San Cristoforo, il Cristo deriso e la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco di Paolo Geraci, unica copia esistente del famoso quadro del Caravaggio trafugato dalla mafia a Palermo nel 1969.
Nella sala XVI sono state esposte le tavole del polittico di Antonello de Saliba raffiguranti la preziosa Vergine in trono col Bambino (‘perla’ della pinacoteca civica nella definizione di Federico De Roberto), oltre a la Resurrezione e i santi S. Francesco d’Assisi e S. Antonio di Padova. Queste sono state affiancate da altre opere dei pittori locali del XV e XVI secolo. L’ultima sala della Pinacoteca ospita capolavori dei maestri catanesi dell’Ottocento come i I Vespri Siciliani e la Testa di Ofelia pazza di Michele Rapisardi, la Verità scoperta dal Tempo di Giuseppe Sciuti o Sunt lacrimae rerum di Natale Attanasio.
Nelle foto, da sinistra: la direttrice della Cultura Augusta Manuele, il sindaco Raffaele Stancanelli, la responsabile del Museo Castello Ursino Valentina Noto
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