di redazione
Venerdì 30 novembre alle ore 11 al Museo Civico Castello Ursino il Sindaco Raffaele Stancanelli inaugura i nuovi allestimenti dei primi due livelli del Castello le cui esposizioni sono state completamente rivisitate. In particolare al primo livello del museo si è provveduto alla rimodulazione dell’esposizione di terrecotte, ceramiche e bronzetti, mentre al secondo livello, dedicato alla pinacoteca, è stata integrata l’esposizione con alcuni quadri fondamentali della collezione civica, recentemente restaurati.
‘Una fase nuova per il nostro Museo Civico -ha detto il sindaco Stancanelli- finalmente arricchito da nuove e importante opere d’arte che erano rimaste chiuse nei depositi e che ora, dopi i restauri, tornano alla luce per essere ammirate da cittadini e turisti. I nostri tesori -ha aggiunto Stancanelli- non devono rimanere ancora nascosti e per questo ciclicamente esporremo tutti i pezzi pregiati delle collezioni nel nostro splendido maniero federiciano che è uno dei moumenti più importanti della Sicilia che va sempre meglio conosciuto e apprezzato non solo dai turisti ma anche dai catanesi e dai siciliani’
Alla collezione Finocchiaro, di cui si è mantenuto il nucleo principale sono stati affiancati nel Salone del Parlamento (Sala XV) e nella sala XVIII i quadri di Matthias Stomer: Il Cristo deriso e Tobiolo che guarisce il padre cieco. La sala XVI è stata invece interamente dedicata al famoso pittore Antonello de Saliba con le sue tavole del polittico raffiguranti la preziosa Vergine in trono col Bambino, tanto richieste dai visitatori di tutto il mondo, la Resurrezione e i santi S.Francesco d’Assisi e S. Antonio di Padova. A queste sono state affiancate altre opere raffiguranti la Madonna in trono, il Redentore e i santi, risalenti al XV e XVI secolo, e un prezioso crocifisso in stile limosino del XIII secolo appartenuto alla collezione dei Benedettini. L’ultima sala della pinacoteca ospita oggi alcuni capolavori dei maestri catanesi dell’Ottocento. Per citarne alcuni, I Vespri Siciliani del pittore Michele Rapisardi, concesso in prestito per la mostra ‘La Bella Italia’ in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, la Verità scoperta dal Tempo di Giuseppe Sciuti o Sunt lacrimae rerum (noto come ‘le pazze’) di Natale Attanasio. Estremamente suggestivo lo studio della Testa di Ofelia pazza, sempre di Rapisardi, accostato al bozzetto raffigurante l’intera figura dell’infelice Ofelia.
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