Catania, Ad Aci S. Antonio restauro della Chiesa madre e della Cappella del SS. Crocifisso

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di redazione

La Provincia di Catania rende noto che Foto allegate:

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La Chiesa Madre di Aci S. Antonio sarà  interessata da importanti lavori di manutenzione e restauro. I lavori cominceranno appena si concluderanno gli imminenti festeggiamenti in onore del Santo Patrono, Antonio Abate,  in corso dal 17 al 20 agosto.Nel dettaglio, sarà finalmente interessata da un opera di restyling la settecentesca facciata, in tipico barocco siciliano, progettata dall’allora famoso architetto catanese Carmelo Battaglia, con lavori ultimati nel lontano 1789.Il costo dell’operazione di restauro  della Chiesa dedicata al Santo Anacoreta è di 400,000 euro, di cui il 50% ricavati dai contributi dell’8 x mille alla Chiesa cattolica, e il restante 50% con fondi della Parrocchia. A conclusione dei lavori, la facciata restaurata darà un  nuovo volto e nuova luce alla centrale Piazza Maggiore; mentre all’interno del Tempio, grazie ad un contributo della Provincia regionale di Catania, sarà riqualificata la Cappella del SS. Crocifisso. Tutte le altre Cappelle della Chiesa erano state di recente restaurate (quella di S. Antonio Abate dal Comitato dei festeggiamenti nel 2006, quella di San Giuseppe a cura della Commissione Cereo Artigiani nel 2005, quella  dell’Immacolata nel 2011 grazie ad un privato), solo la Cappella del SS. Crocifisso è rimasta l’ultima ad avere bisogno di interventi di recupero. Per inciso, con quest’ultimo restauro l’interno della Chiesa sarà definitivamente riqualificato.Per tale motivo, il parroco don Vittorio Rocca, ha inteso ringraziare il presidente della Provincia on. Giuseppe Castiglione, il vice presidente nonché assessore alla Cultura avv. Ruggero Razza ed il consigliere provinciale dott. Enzo D’Agata che ha seguito l’iter del finanziamento «per la sensibilità ancora una volta dimostrata e per il fattivo impegno a servizio del nostro  territorio».   Per il consigliere Enzo D’Agata, capogruppo della DESTRA al Palazzo Minoriti, «i nostri antenati non si sono certo risparmiati, lasciandoci in eredità molti tesori di arte ed è nostro compito tutelare e preservare questo patrimonio che è cultura, identità ed espressione di fede, facendolo ritornare all’originario splendore».