Catania, Aci Sant’Antonio, inaugurato il Museo del Carretto Siciliano
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Da mezzo di locomozione a pezzo da museo. Questo è il percorso del carretto siciliano che, dopo esser stato soppiantato dai camion, è scomparso…
Da mezzo di locomozione a pezzo da museo. Questo è il percorso del carretto siciliano che, dopo esser stato soppiantato dai camion, è scomparso sulle nostre strade per riapparire nella veste di souvenir e di simbolo. Con il passare degli anni, esso ha inoltre acquisito la dignità di ‘reperto’ ed è stato fatto oggetto di studi e ricerche, di pubblicazioni e documentari, di collezioni e musei. L’ultimo museo in ordine di tempo è quello che è stato inaugurato stamani ad Aci Sant’Antonio.
La sede espositiva non poteva essere più appropriata. In via Vittorio Emanuele, al civico 120, al pian terreno, negli spazi di un edificio un tempo destinati a magazzini e stalle, hanno trovato definitiva collocazione una decina di carretti, tutti sottoposti ad una attento restauro finanziato dalla Provincia di Catania. Lo stesso Ente che, proprietario sia dell’immobile (caratterizzato da alte volute in basolato lavico e dal pavimento in cotto) sia degli antichi carretti (il più vecchio data all’Ottocento), ha deciso di consegnare la propria collezione in gestione al Comune di Aci Sant’Antonio. Al pennello del pittore locale, maestro Domenico Di Mauro, va una particolare menzione per il vivace decoro di uno dei pezzi più recenti, esposto nella collezione. Altri esemplari, ugualmente dipinti e intagliati rispettando le tecniche e i temi figurativi della tradizione, provengono da Modica e da altre parti dell’Isola.’Nell’intento di valorizzare il patrimonio dell’Ente ho ritenuto opportuno ‘ ha dichiarato il commissario straordinario, Giuseppe Romano – cedere al Comune di Aci Sant’Antonio la gestione dell’immobile destinata a sede permanente del Museo del Carretto siciliano. La cittadina etnea vanta una straordinaria tradizione nell’arte del carretto e merita, pertanto, una particolare attenzione che viene concretizzata con l’intesa raggiunta tra i due Enti. L’iniziativa incrementa ed arricchisce la presenza di altri Musei analoghi, realizzati anche da privati, permette di non disperdere un rilevante patrimonio culturale, offre ai visitatori e alle nuove generazioni un’ulteriore occasione di conoscenza degli usi e costumi d’epoca’. All’inaugurazione del museo di Aci Sant’ Antonio hanno presenziato il commissario della Provincia di Catania, prefetto Giuseppe Romano il sindaco Santo Orazio Caruso. Presenti anche il capo di gabinetto della Provincia, Santa Caruso, autorità civili e militari, il maestro Domenico Di Mauro, gli allievi del liceo artistico ‘Lazzaro’ che, coordinati dalla professoressa Vera Coco, hanno curato gli allestimenti del Museo. La visita guidata è stata condotta da Antonino Di Bella. ‘La conservazione, la cura e la fruizione del patrimonio presente nel nostro territorio rappresenta uno strumento di crescita per la comunità intera ‘ ha detto il sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Orazio Caruso -.
La nostra città avrà, finalmente, un luogo destinato alla tutela della propria identità e dei tesori che la caratterizzano. Mi auguro che tale conoscenza e consapevolezza possano diventare incentivo utile sia per un percorso evolutivo delle generazioni future sia per una crescita economica e culturale del nostro paese’. Il sindaco ha, inoltre, formulato il suo più sentito ringraziamento al commissario straordinario della Provincia di Catania, Giuseppe Romano, ‘la cui determinazione è stata ammirevole, e a tutti i funzionari che si sono prodigati per la riuscita di questo straordinario evento, fra tutti, un ringraziamento particolare va al Capo di Gabinetto Santa Caruso ed alle collaboratrici del ‘Servizio Politiche Culturali e del Turismo. Grazie alla loro generosa dedizione ‘ ha concluso Caruso – e alla fitta collaborazione fra i due Enti siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante per tutti i santantonesi, recuperando e sanando, in brevissimo tempo, ritardi e lacune ormai ventennali. Nel museo, ogni aspetto del carretto siciliano è stato analizzato in tutte le sue parti, dalla struttura alla decorazione. L’allestimento, curato dagli allievi del liceo artistico ‘M.M.Lazzaro’, fa uso di pedane per rendere più agevole al visitatore la visione del telaio del veicolo, realizzato da carradori e intagliatori, nelle sue varie componenti: la ‘cascia’ costituita dall’insieme di cassa e ruote, i ‘masciddara’ ossia le sponde, i ‘barruna’ cioè le sbarre verticali spesso scolpite ad intaglio, la ‘cascia di fusu’, ossia le decorazioni arabescate in ferro battuto allocate sotto il piano del carretto. Ruote, sponde e qualsiasi superficie a vista recano dipinti motivi geometrici oppure, a seconda delle epoche, figure religiose, oppure scene tratte dall’opera dei pupi.
I colori, sempre vividi e smaglianti, hanno una prevalenza del giallo, del verde o del blu a seconda l’area geografica di diffusione. Varianti erano anche determinate dal tipo di materiale che veniva trasportato sul carretto. Anche le essenze lignee usate sono diverse: frassino per i raggi delle ruote, noce per il mozzo e le corone, abete per il fondo della cassa, faggio per le stanghe, ecc. Oltre a presentare la collezione di carretti siciliani, il museo di Aci Sant’Antonio comprende singole parti dei veicoli a ruota ed un insieme di finimenti e bardature. Tali oggetti sono illustrati da didascalie particolareggiate, che rendono significativi dei reperti che resterebbero altrimenti muti agli occhi dei giovani. Proprio pensando a questo segmento di pubblico sono stati collocati nel museo dei pannelli, utili anche ai turisti, con fotografie e notizie tratte dalla bibliografia di riferimento.