Catania, A Palazzo Minoriti l’UNICEF ha presentato il rapporto annuale sulle condizioni dell’infanzia

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Secondo una stima diffusa dall’Unicef sono circa 93 milioni i bambini che convivono con una disabilità, moderata o grave, a causa di malnutrizione, mancate …

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Secondo una stima diffusa dall’Unicef sono circa 93 milioni i bambini che convivono con una disabilità, moderata o grave, a causa di malnutrizione, mancate vaccinazioni, ritardi della crescita, avitaminosi, virus HIV/AIDS, catastrofi naturali e conflitti. Così si legge nel rapporto annuale ‘La condizione dell’infanzia nel mondo- Bambini e disabilità’ presentato stamane dal presidente del Comitato provinciale di Catania, Vincenzo Lorefice, nell’Aula di Palazzo Minoriti, dove si è svolta una manifestazione di sensibilizzazione, alla presenza del commissario straordinario Antonella Liotta, del presidente del consiglio provinciale Giovanni Leonardi e degli alunni dell’Istituto comprensivo ‘Corridoni-Meucci’. All’iniziativa, organizzata dall’Unicef, hanno anche aderito molteplici associazioni. ‘Ringrazio il comitato Unicef di Catania per aver scelto la sede istituzionale di Palazzo Minoriti per presentare il rapporto annuale, che è espressione dell’impegno e dei valori primari profusi da questa organizzazione mondiale: la tutela dei più deboli, la sussidiarietà orizzontale, la coesione sociale, la diffusione della democrazia, che è fondamento di crescita, sviluppo e benessere’. Così ha dichiarato il commissario Liotta, che ha aggiunto: ‘Purtroppo la recessione economica ha fatto emergere nuove povertà e la perdita di diritti, che sembravano acquisiti. Proprio adesso i più deboli necessitano ancor di più di servizi, che debbono essere erogati in modo coordinato e imparziale. Un Paese che non tutela i bambini rinuncia ad un futuro di crescita equilibrata’.Nel rapporto Unicef su ‘Bambini e disabilità’ si incrociano tematiche legate alla salute pubblica, al rispetto dei diritti umani e allo sviluppo. Pertanto questo rapporto si pone come una risorsa indispensabile per i legislatori e per coloro che sono impegnati nel riconoscimento dei diritti dei disabili e delle loro famiglie. Il dato di fondo che emerge dal Rapporto è la difficoltà dei bambini svantaggiati a portare a termine gli studi: ciò vale anche nei Paesi più avanzati, a dimostrazione di come l’Unicef si muova su più piani, coniugando istanze globali e bisogni locali, temi umanitari e necessità quotidiane. Il presidente del Comitato provinciale di Catania, al riguardo, ha richiamato la responsabilità istituzionale dei governi, ma anche di noi tutti. ‘Il futuro è risposto nei bambini e noi ci occupiamo di infanzia e dunque del nostro futuro. L’Unicef in Italia ha modificato il proprio impegno. A differenza del passato, rivolgiamo la nostra attenzione anche alle periferie più emarginate delle nostre città. Il comitato di Catania ‘ ha concluso Lorefice – è al settimo posto per importanza di attività in ambito nazionale’.Il presidente Giovanni Leonardi, dopo aver sottoscritto il manifesto di adesione ai programmi dell’Unicef, ha sottolineato che il Consiglio provinciale, lo scorso dicembre, ha approvato l’accantonamento di una grossa cifra destinata a sostenere le associazioni che aiutano i minori e le donne vittime di violenza. ‘Occorre anche assicurare ‘ ha detto – servizi di assistenza e sostegno ai disabili e alle loro famiglie. Dobbiamo esser grati ai volontari che, con sentimenti di altruismo ed empatia, si dedicano ai più deboli’. Il rapporto Unicef – caratterizzato da dati necessariamente approssimativi – è stato illustrato da Liana Maria Daher (docente di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania) che ha sottolineato la necessità di abbandonare approcci caritatevoli per affermare, invece, la necessità di accesso ‘ per tutti, compresi i disabili – alla protezione giuridica e a una educazione di qualità ed inclusiva. La manifestazione Unicef si è si conclusa in piazza Università, dove Teresa Chiara, referente per lo sport, ha dato il via alla partita di calcetto a cinque tra squadre composte anche da bimbi diversamente abili.