Il caso Parma termina qui. Si mette finalmente un punto ad una vicenda infinita che si è prolungata per settimane e settimane. Il Tribunale Nazionale ha optato per una penalizzazione di 5 punti per la squadra gialloblu, da scontare nel prossimo campionato di serie A.
Niente da fare, dunque, per il Palermo costretto a rimanere in serie cadetta. Per l’attaccante del Parma, Emanuele Calaiò, invece, due anni di squalifica e 20 mila euro di ammenda a fronte dei quattro anni e 50 mila euro richiesti dalla Procura Federale.
L’iniziale richiesta della Procura Federale sul caso Parma vedeva la possibilità di una penalizzazione di due punti nel campionato di serie B 2017-2018 (e dunque l’automatica retrocessione con il Palermo che sarebbe stato promosso in serie A) o, in subordine, la penalizzazione di sei punti nel campionato di serie A 2018-2019.
Già la stessa richiesta della Procura aveva lasciato un po’ spiazzati tutti gli addetti ai lavori. Era la prima volta, infatti, che si prospettava una doppia possibilità di penalizzazione.
Ma veniamo alle motivazioni specifiche che hanno indotto il Tribunale Nazionale a prendere questa decisione: “[…]A mente dell’art. 18, comma 1, lett. g) del CGS, la penalizzazione va operata con riferimento alla stagione sportiva in corso e, solo ove si appalesi inefficace, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva successiva, di talché, dovendosi individuare la stagione sportiva in corso in quella 1° luglio 2018/30 giugno 2019, la infliggenda penalizzazione sul punteggio non potrà che scontarsi in tale stagione sportiva”. In sostanza, la denuncia dei giocatori dello Spezia ha sventato il tentato illecito. La punizione, dunque, non può prevedere la mancata promozione che per i giudici è stata conquistata sul campo.
Nonostante il sospiro di sollievo per la serie A mantenuta, il Parma non ci sta e tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito preannuncia un ricorso alla Corte di Appello. La penalizzazione di 5 punti nel prossimo campionato è ritenuta abnorme: “Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale.
Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia”.
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