Caso Nicole: il Ministero diffida, ma il commissariamento si allontana

La Regione non ha attuato completamente il previsto Piano relativo alla neonatologia ed è quindi inadempiente: è questo il senso della diffida inviata dal Ministero della Salute, dopo l’ispezione seguita alla morte di Nicole, la bimba morta in ambulanza perché non si trovavano posti negli ospedali catanesi.
l Ministero ha anche individuato sei punti specifici riguardo alle criticità emerse: sono il servizio di trasporto in emergenza della madre e del neonato, i punti nascita, le Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) e quelle sub intensive, il piano di formazione, l’integrazione ospedale-territorio e l’attività dei comitati “Percorso nascita” regionali e “Percorso nascita” aziendali. Per il servizio di trasporto in emergenza della madre e del neonato occorrerà definire le modalità di gestione del modello organizzativo, l’elaborazione di protocolli operativi per la gestione della comunicazione tra cliniche private, ospedali e servizio 118, l’attivazione dei servizi nelle aeree dove mancano e un sistema di verifica e monitoraggio semestrale della Regione.
La scadenza fissata pe l’attuazione di queste disposizioni è il 30 giugno prossimo, pena il commissariamento, ma poiché il report di controllo del Ministero è previsto per il 31 dicembre, i tempi a disposizione della Regione, di fatto, si allungano.
L’aspetto principale da risolvere è il collegamento in tempo reale fra tutti i soggetti interessati nelle situazioni di emergenza, risolvibile soltanto con un data base aggiornato in tempo reale sui posti disponibili in tutti i reparti siciliani di rianimazione pediatrica, con l’indicazione di un codice di urgenza per stabilire eventuali priorità.