MILANO (ITALPRESS) – “Nessuno contesta la diagnosi dei medici. Ma che una malattia sia inguaribile non vuol dire che la persona non è curabile”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera in edicola oggi, il ministro della Famiglia Eugenia Roccella. “Si è applicato il best interest, ovvero il miglior interesse del minore e che noi ovviamente non riteniamo tale. C’era una divaricazione tra il parere della curatrice dell’ospedale e la volontà dei genitori. Perciò si è arrivati davanti a un giudice di tribunale. Anche in Italia succede così, secondo la legge che ha introdotto le Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento” aggiunge. “Quello che chiedevano i genitori di Indi era questo, poter avere un altro parere medico e di poter scegliere il percorso di cura – dice ancora il ministro -. Il governo ha fatto tutto quello che poteva per salvare Indi. Con la cittadinanza italiana il console è diventato il rappresentante legale del minore e noi abbiamo chiesto l’applicazioen della convenzione dell’Aia”, ma “il tribunale inglese ha continuato a dare ragione ai medici dell’ospedale senza lasciare una seconda possibilità”, ha concluso.
Foto: Agenzia Fotogramma
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