“Il rogo che si è sviluppato domenica notte all’aeroporto di Catania ha gettato la Sicilia in uno stato di emergenza che i vertici istituzionali isolani sembrano non comprendere in tutta la sua gravità e che il Governo nazionale dovrebbe avocare e gestire”. Lo afferma, in una nota, Stefania Prestigiacomo. “Ciò che è accaduto – prosegue – ha evidenziato gravissime lacune in materia di piani di sicurezza dell’aerostazione dove miracolosamente non si sono registrate conseguenze per gli utenti. Inoltre è vergognosa la disorganizzazione di cui sono vittime decine di migliaia di viaggiatori sballottati fra gli aeroporti dell’Isola senza informazioni, servizi, spesso senza nemmeno una bottiglietta d’acqua”.
Prestigiacomo evidenzia come “c’è chi oggi ha impiegato 11 ore da Roma a Catania via Trapani. Da anni denuncio l’inadeguatezza del management della SAC di Catania, che ha trasformato lo scalo in un fortino elettorale senza dotare uno dei principali aeroporti italiani di programmazione, piani d’emergenza, attrezzature e strumentazioni alternative, per non parlare del resto, aree d’attesa senza sedute, servizi igienici da terzo mondo. A causa delle gravi colpe della Dirigenza SAC, oggi – continua – viene messo in discussione, quando non negato, il diritto alla mobilità dei Siciliani e di quanti in Sicilia volevano venire a trascorrere le vacanze. Si stanno danneggiando l’immagine dell’isola e producendo danni economici pesantissimi a molte aziende e strutture del comparto turistico.
L’impressione che un settore vitale per l’economia siciliana sia in mano a dilettanti è enfatizzato dalla manfrina delle date di apertura annunciate e smentite: prima oggi, adesso il 25, domani chissà”. “Certo – aggiunge Prestigiacomo – è che i danni sono gravi, le aree incendiate non si possono toccare perché sottoposte a sequestro giudiziario come “scena del crimine”, e sicuramente sarà necessaria una bonifica ad ampio spettro a causa della combustione delle materie plastiche che si è verificata e ha interessato una vasta area dello scalo. Mi appello al governo nazionale affinché commissari la SAC cercando così di ridurre al minimo i disagi per gli utenti e ponendo fine – conclude – ai danni che potrebbe continuare a fare una dirigenza dimostratasi assolutamente non in grado di gestire la situazione.
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