Case circondariali, 200 detenuti protestano: “Manca l’acqua”

Imponente protesta di circa 200 detenuti “comuni” ristretti all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone.

A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’OSAPP – Domenico Nicotra – che nell’elogiare il competente e proficuo operato del personale di Polizia Penitenziaria che ieri mattina ha comunque evitato che la protesta sfociasse in atti di violenza, pone l’attenzione sulle problematiche che sono a monte di una così eclatante protesta causata principalmente dalla lamentata assenza di acqua.

 

Assente l’assistenza sanitaria

“Oltre all’assenza di acqua- dichiara Nicotra-  “i detenuti hanno recriminato l’assenza di sufficiente assistenza sanitaria oltre che l’assenza di personale penitenziario necessari per lo svolgimento dei programmi di trattamento (educatori, psichiatri, etc.).”

I 200 detenuti in prima mattinata hanno lasciato le camere detentive per recarsi nei locali passeggi dove, una volta giunti, si sono rifiutati di rientrare al previsto orario delle ore 10:30 nelle sezioni. Solo alle 15:30 la protesta è rientrata.

“È evidente – conclude Nicotra – che con l’attuale carenza di organico di circa 50 unità di Polizia Penitenziaria e l’assenza di graduati di riferimento in questa occasione si è scongiurato un epilogo peggiore solo perché nelle intenzioni dei 200 detenuti vi era quella di dare solo un segnale concreto senza per altro arrecare pregiudizi alla sicurezza. Ma se un giorno le intenzioni fossero diverse?”