Categories: Cronaca

Cascio: ‘Ars non ha dato buon esempio di etica’

di redazione

Palermo, 2 ago – ”Nel corso di questi quattro anni e mezzo sono state approvate 116 leggi di cui 60 di iniziativa parlamentare. Si tratta di un numero di leggi superiore a qualsiasi altra legislatura in passato”. Lo ha affermato il presidente dell’Ars Francesco Cascio, nel corso della annuale cerimonia del Ventaglio a cui a partecipato la stampa parlamentare a Palazzo dei Normanni.

Si e’ parlato anche di tagli alle spese e soprattutto a quelle dell’Ars.”Oggi guadagno 2800 euro in meno del 2008”, ha precisato Cascio e sorridendo ha detto: ”Sono stato una iattura per i deputati dell’Ars”. Spiegando che ”il tasso di dotazione organica dell’Ars fino al 2008 cresceva ogni anno del 4%, dal 2009 siamo fermi allo stesso budget e abbiamo messo misure a regime che porteranno ad un risparmio di 7 milioni e mezzo, confidiamo quest’anno di restituire dei soldi alla Regione”.Ha voluto anche spiegare, dato le perplessita’ di questi giorni su come il parlamento siciliano, in relazione alle dimissioni di Lombardo, potra’ esercitare la sua funzione: ”Non puo’ esserci vacatio di poteri. Fino a quando non si insediera’ il futuro parlamento, il vecchio parlamento resta nelle sue funzioni, ovviamente continuando a percepire le indennita”’.

Non e’ mancato l’attacco all’ex governatore: ”Lombardo ha guardato all’immediatezza del consenso, alle lottizzazioni, ai posti di sottogoverno, e ha rinviato spesso le decisioni sui problemi, governando con la classica tattica vetero-democristiana”. C’e’ anche un’autocritica: ”L’attuale parlamento non ha dato buon esempio di etica alla pubblica opinione, e’ stata la peggiore legislatura della storia”. Incalzato dai giornalisti, poi, si e’ tornato a parlare della legge blocca-nomine varata dall’Ars, ma che non vede la sua applicazione non essendo stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.”La prima data utile per pubblicare la bloccanomine e’ venerdi’ – ha spiegato – ma la cosa che non si sa e’ che Massimo Russo ha scritto al ministero dell’Interno e al commissario dello Stato sostenendo che la norma blocca-nomine e’ incostituzionale e che andava impugnata”. Per Cascio, in sostanza, ”si tratta di una cosa assurda, e’ una prassi inusuale che il governo scriva al commissario dello Stato chiedendo l’impugnativa di una legge.Russo puo’ non condividerla, ma avrebbe dovuto accettarla, perche’ il Parlamento l’ha votata quasi all’unanimita”’.ags

Redazione

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