Caro benzina, l’Antitrust avvia un’ indagine

L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato ha deciso di inviare una dettagliata richiesta di informazioni a 11 compagnie petrolifere per verificare l’andamento dei prezzi dei carburanti in Sicilia. La decisione dell’Antitrust, intervenuta a seguito di un esposto presentato dal governo Lomba…

L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato ha deciso di inviare una dettagliata richiesta di informazioni a 11 compagnie petrolifere per verificare l’andamento dei prezzi dei carburanti in Sicilia. La decisione dell’Antitrust, intervenuta a seguito di un esposto presentato dal governo Lombardo, mira a verificare eventuali anomalie e per accertare l’esistenza di eventuali pratiche concordate tra le imprese che portano la Sicilia a essere la Regione con i costi del carburante piu’ alti d’Italia.
“Si tratta – affermano il presidente della Regione, Raffaele Lombardo e l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, dopo la comunicazione dell’Antitrust – di un’iniziativa seria e concreta che il Governo regionale ha preso per intervenire subito in un settore tanto delicato quanto decisivo per l’economia siciliana”.
“A seguito di questo intervento – si legge nella nota dell’Autorita’ – le compagnie dovranno fornire, in breve tempo, agli uffici dell’Antitrust dettagliate informazioni sui prezzi consigliati agli impianti siciliani e alle regioni del Sud, su quelli medi nazionali della rete stradale e autostradale. Le compagnie dovranno fornire, inoltre, informazioni sulle caratteristiche della rete di distribuzione dei carburanti in Sicilia, nonche’ sul sistema logistico esistente e, in generale, sulle modalita’ di approvvigionamento del prodotto utilizzate da ognuna di esse”.
La Sicilia concorre per oltre il 40% al raffinato nazionale, con un gettito effettivo sulla raffinazione pari a circa 1,3 miliardi di euro annui, senza che tutto cio’ comporti un reale beneficio al bilancio della Regione. Poiche’ in Sicilia operano 5 raffinerie (su un totale di 17 in Italia), che hanno una capacita’ di trasformazione pari al 40,33% degli oli combustibili prodotti nel Paese, e’ ipotizzabile che si potrebbero incassare solo per la quota prodotta in regione circa 9 miliardi di euro.
(Teleoccidente)