Carini, un arresto e 9 denunce
Un incendio è stato causato a Carini da un uomo che ha tentato di introdursi in un deposito per portare via dei materiali edili. In manette è finito il 35enne Paolo Di Rocco. Una pattuglia dei carabin…
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di redazione
Un incendio è stato causato a Carini da un uomo che ha tentato di introdursi in un deposito per portare via dei materiali edili. In manette è finito il 35enne Paolo Di Rocco. Una pattuglia dei carabinieri della locale compagnia, transitando lungo via Archimede, ha avvistato una colonna di fumo nero che si alzava verso il cielo. Lo stabilimento in cui è divampato il rogo è un deposito di calcestruzzi. I militari hanno subito richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e bloccato il responsabile. L’uomo stava tentando di darsi alla fuga, quando i carabinieri lo hanno fermato. Con se aveva una cassetta degli attrezzi e un cannello per fiamma ossidrica. Paolo Di Rocco ha confessato subito di essersi introdotto all’interno del deposito confidando di potervi operare con tutta calma, dato l’isolamento della zona. Il suo intento era asportare parti di una betoniera in ferro abbandonata, e a tale fine, dopo aver forzato il cancello d’ingresso, si era servito della fiamma ossidrica, della quale, però, aveva poi perso il controllo. Paolo Di Rocco è stato arrestato con l’accusa di tentato furto aggravato. L’uomo è stato sottoposto ai domiciliari in attesa del giudizio direttissimo che ha confermato la misura cautelare. Sempre i carabinieri della compagnia di Carini, nel corso di controlli finalizzati alla prevenzione e repressione del diffuso fenomeno dell’abusivismo edilizio, nel fine settimana hanno denunciato nove persone per mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e per costruzioni illegali. Alle stesse sono state comminate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 180.000 euro. Tra le violazioni contestate: l’ omessa adozione di adeguate impalcature o ponteggi; costruzione abusiva; omessa designazione del coordinatore dei lavori dotato dei requisiti richiesti dalla vigente normativa; mancanza di parapetti e tavole fermapiedi; omessa adozione di precauzioni atte ad evitare il pericolo di caduta persone. I Carabinieri, accertata la totale assenza del rispetto delle normative, hanno provveduto a porre i sigilli alle opere ancora in corso d’opera ed a deferire alla competente Autorità Giudiziaria i trasgressori.