di redazione
Giro di vite a Carini contro il mercato della droga. I carabinieri della locale compagnia, guidati dal capitano Giovanni Riggiu, hanno arrestato tre pusher e sequestrato in tre diverse operazioni un chilo di marijuana. A finire in manette Emanuele Genova 30 anni e Filippo Gallina 28 anni, entrambi di Carini e Vito Mannino, 21 anni, pregiudicato residente a Cinisi. Nella tarda serata di ieri, militari in abiti civili, impegnati in servizi mirati alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato uno strano movimento in via Piraineto. Un giovane a bordo di un’autovettura si aggirava con fare sospetto, intrattenendosi di traversa in traversa con altri ragazzi. I Carabinieri hanno allora deciso di intervenire, alla guida della vettura c’era Emanuele Genova. Perquisita la macchina sono state rinvenute 11dosi di marijuana confezionate, 200 euro in banconote di vario taglio e 20 euro in monete. Sequestrata la droga, i militari hanno notato che si trattava dello stesso tipo di stupefacente requisito giorni prima in un’altra operazione. Sono così scattate una serie di perquisizioni domiciliari, alla ricerca dei complici di Genova. Le indagini hanno portato a casa di Filippo Gallina dove è stato rinvenuto oltre un chilo di marijuana, vario materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi e un revolver calibro 38 special. I due giovani sono finiti in carcere per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti e Gallina anche per detenzione illegale di arma da fuoco. Vito Mannino invece è stato arrestato a Cinisi, sempre ieri sera dai carabinieri della locale stazione. Il 21 enne è stato trovato in possesso di 30 gr di marijuana e 50 euro in banconote di piccolo taglio, provento illecito dell’attività di spaccio. I tre pusher, Genova, Gallina e Mannino, sono stati associati presso la Casa Circondariali ‘Ucciardone’ di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. Con questa operazione -si legge in una nota dell’Arma- è stato inferto un duro colpo alla sommersa rete dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio carinese, non è escluso che dietro ad un così appetibile giro d’affari si celi la mano della criminalità organizzata.
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