Carini. Pizzo nei terreni di c/da Ciachea, quattro condanne
Il gup Marina Petruzzella accogliendo le richieste del sostituto procuratore Francesco Del Bene, ha condannato a otto anni di reclusione Vincenzo Pipitone, a sette anni Freddy Gallina, a quattro anni …
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di redazione
Il gup Marina Petruzzella accogliendo le richieste del sostituto procuratore Francesco Del Bene, ha condannato a otto anni di reclusione Vincenzo Pipitone, a sette anni Freddy Gallina, a quattro anni Giovanni Gallina, a due anni e otto mesi il collaboratore di giustizia Gaspare Pulizzi. I quattro sono accusati di aver esorto 130 mila euro al barone Gianguido Calefati Canalotti sulla venditadel terreno di 35 ettari di contrada Ciachea, dove oggi ha sede il centro commerciale Poseidon. Il barone si è costituito parte civile nel processo. Il processo ha anche un troncone col rito ordinario, in cui sono imputati i capimafia Salvatore Lo Piccolo e Antonino Pipitone, che pretendevano tre miliardi delle vecchie lire come pizzo, poi scontato a 130 mila euro. A far partire le indagini fu la confessione di Pulizzi, finito in manette il 5 novembre 2007 a Giardinello, insieme a Salvatore e Sandro Lo Piccolo e ad Andrea Adamo. Il barone Canalotti ammise tutto e collaborò con gli inquirenti. Nel 2011 i carabinieri del Ros eseguirono i cinque arresti. Nella vicenda Giovanni Gallina, avrebbe avuto un ruolo chiave nelle trattative. Il padre, era il pastore che un tempo portava gli animali al pascolo nel feudo Canalotti-Calefati. La tangente, dovuta quasi a titolo di diritto collegato a motivi ‘territoriali’, alla signoria dei boss di Carini, si sarebbe dovuta agganciare a una percentuale del prezzo di vendita. Il prezzo fu fissato in 250 milioni di lire, arrotondati a 130 mila euro. Proprio Giovanni Gallina sarebbe andato a incassare il pizzo, pagato con modalità particolari. Seguendo le istruzioni ricevute, Gianguido Calefati Canalotti andò di sera in una strada di campagna. Lì, come gli era stato preannunciato, trovò un auto col finestrino abbassato, in cui materialmente gettò, senza scendere dalla propria automobile, la borsa contente le banconote. Il pagamento avvenne dopo la cattura di Salvatore Lo Piccolo e dello stesso Pulizzi. Episodio che costrinse i mafiosi ad accontentarsi, si fa per dire, di soli 130 mila euro. Oltre alle condanne dei quattro esattori dei boss, il giudice Petruzzella ha disposto che la Procura svolga nuove indagini sul cambiamento di destinazione d’uso dell’area di contrada Ciachea.