Carini, inchiesta scarichi fognari : l’Arpa impone provvedimenti al sindaco

A seguito dell’inchiesta aperta dalla Procura dopo gli accertamenti eseguiti nel litorale di Carini dall’arpa, l’Agenzia regionale protezione ambiente della Regione siciliana che ha scoperto decine d…

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di redazione

A seguito dell’inchiesta aperta dalla Procura dopo gli accertamenti eseguiti nel litorale di Carini dall’arpa, l’Agenzia regionale protezione ambiente della Regione siciliana che ha scoperto decine di scarichi fognari di abitazioni e di attivita’ commerciali immessi in mare senza alcun trattamento depurativo, gli stessi dovranno essere immediatamente allacciati al depuratore comunale e dovranno essere chiusi quelli inquinanti che non possono veicolare nell’impianto. . In tal caso, il sindaco Giuseppe Agrusa sara’ costretto a dichiarare inagibili gli immobili. Il provvedimento emesso dalla autorita’ giudiziaria rappresenta un fatto assolutamente innovativo, in quanto contiene le prime indicazioni per la risoluzione dei problemi accertati dall’Agenzia regionale per l’ambiente e relativi agli scarichi abusivi, individuando anche il percorso per il ripristino delle condizioni di immissioni dei reflui depurati nei corpi ricettori e disponendo il rispetto delle tabelle previste dalla normativa vigente, in conformita’ alle direttive comunitarie e nazionali. L’inchiesta vede già iscritti nel registro degli indagati il sindaco di Carini Giuseppe Agrusa, il rappresentante legale dell’Asi Pietro Sciortino e il funzionario del Comune Giuseppe Randazzo. I reati ipotizzati sono il danneggiamento aggravato, il getto di cose pericolose, il danneggiamento di bellezze naturali. Secondo l’Arpa, questi scarichi abusivi hanno già causato un grave inquinamento ambientale della costa, con un potenziale danno per l’ecosistema marino e un rischio per la salute e per la pubblica incolumita’. “Sono provvedimenti inevitabili – ha spiegato il commissario straordinario dell’Arpa Salvo Cocina – che da un lato aiutano il Comune a riordinare il sistema della depurazione e dall’altro contrastano l’abusivismo. Nei casi piu’ gravi, provocano una doverosa chiusura delle attivita’ esercitate in dispregio delle norme e con pregiudizio per l’ambiente e la salute”. Gli accertamenti dei tecnici dell’Arpa proseguono in altri comuni e in diversi tratti delle coste palermitane, ma il Commissario lancia un allarme: “Con l’indiscriminato taglio delle risorse adottato dall’Ars nel bilancio regionale, l’Arpa si viene a trovare in grave difficolta’ non potendo garantire le spese di funzionamento dei laboratori e, addirittura, il pagamento degli stessi stipendi del personale. Tutto cio’ puo’ determinare un grave rischio per la regolare attivita’ istituzionale dell’Agenzia a salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente. Spero che Governo e Assemblea possano urgentemente intervenire in tal senso”.