Carini, 45 mila euro per liberarsi dal demonio

Quarantacinquemila euro per liberarsi dal demonio. Un ‘prezzo’ da pagare in contanti per riavere la pace, la stessa che una serba di 34 anni, Dragica Jovanovic, le ha tolto convincendola di essere po…

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di redazione

Quarantacinquemila euro per liberarsi dal demonio. Un ‘prezzo’ da pagare in contanti per riavere la pace, la stessa che una serba di 34 anni, Dragica Jovanovic, le ha tolto convincendola di essere posseduta. E’ la storia di un raggiro andato avanti per mesi quella che ha portato all’arresto dell’extracomunitaria residente a Carini da due anni. A cadere nella trappola della donna è stata un’anziana di 62 anni del luogo. Alla truffatrice è bastato mettersi d’accordo con un vicino di casa della vittima per prendersi gioco di lei e incassare prima 15mila euro, poi altri trenta. Il piano era stato studiato fino all’ultimo dettaglio: tutto inizia con alcune croci rosse disegnate davanti all’abitazione dell’anziana, che terrorizzata si rivolge al vicino. E’ stato proprio l’uomo a dirle che si trattava di ‘cattivo presagio’, un segnale del diavolo che si era impossessato di lei. E da quel momento in poi, i due complici non hanno fatto altro che approfittare della paura della 62enne, invitata a rivolgersi alla serba che avrebbe potuto darle una mano. La straniera, infatti, le dice durante un incontro che era necessario bruciare 15mila euro. L’anziana si reca quindi in banca e preleva i contanti. Un rito che l’avrebbe liberata dal demonio. Peccato consistesse nella sostituzione ‘ nel corso di una preghiera in cui la Jovanovic ha approfittato della distrazione dell’anziana ‘ delle banconote con della carta bruciata. Una volta intascati i primi soldi, la truffatrice non si è accontentata e ha ripetuto l’iter. Altri simboli macabri disegnati vicino casa della vittima, altra paura e quindi, altri soldi. Al secondo episodio, infatti, alla 62enne è stato consigliato di bruciare 30mila euro e per sacrificio, di uccidere e seppellire un agnello. Stavolta però l’anziana ha riconosciuto di non possedere tutto quel denaro e la Jovanovic la rassicura dicendole addirittura di prestargliene una parte, col patto che le venissero restituiti. Chiave della vicenda, un sacerdote di Carini a cui si rivolge la vittima, che capito il raggiro, si rivolge alla stazione dei carabinieri, che hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per la serba, accusata di truffa.