Cara di Mineo, continua il caos: oltre 100 lavoratori in esubero

Cara di Mineo. Oltre 100 lavoratori in esubero al Cara di Mineo (Centro di accoglienza per richiedenti asilo). Le abitazioni rosa a due piani, sono ora “casa” per circa 4.000 migranti e spesso al centro di polemiche.

È finita con un nulla di fatto la riunione indetta dal centro per l’Impiego di Catania, relativa alla tutela occupazionale per i lavoratori impegnati nei servizi al Cara di Mineo.

Ore di discussione alla presenza di sindacati e sindaci del comprensorio non sono bastate per trovare una soluzione. La situazione rimane, dunque, in fase di stallo perché le preoccupazioni dei lavoratori del Cara non trovano una risposta.

Cara di Mineo, preoccupazione per i lavoratori e le famiglie

Il segretario regionale del sindacato SNALV, Antonio Santonocito, parla del caso Cara di Mineo: “Se la Prefettura ci convoca noi ci andiamo, ma se l’azienda non chiarisce qual è il suo piano industriale e non spiega quali e quante figure professionali intende utilizzare per l’espletamento delle mansioni per cui ha vinto l’appalto, non possiamo che dirci davvero preoccupati e poco speranzosi.

Se fosse vero – continua – come si vocifera, che le intenzioni sono quelle di lasciare a casa oltre 100 lavoratori, andremmo oltre la macelleria sociale che di certo non possiamo permettere”.

Una possibilità è nei fondi FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) per assorbire eventuali esuberi, ma si tratta di una proposta attivabile dalle amministrazioni locali della comunità europea in aggiunta al capitolato del Cara, non dell’attuazione di quella continuità lavorativa prevista dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), dal decreto 51 e dalla Prefettura, e che alla nuova ditta non sembra interessare.