Sospensione dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno, questa la misura decisa dal Gip nei confronti di un imprenditore agricolo di Paternò indagato per sfruttamento del lavoro ed estorsione.
L’uomo pagava quattro uomini marocchini 150-200 euro al mese, a fronte dei 1.000 euro previsti dai contratti collettivi, e avrebbe preteso da loro 8.000 euro, minacciandone il licenziamento, con il pretesto di doverli utilizzare per ottenere la loro regolarizzazione avviando la pratica in prefettura.
L’inchiesta è nata dalla denuncia dei quattro marocchini dipendenti dall’imprenditore, sostenuti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), nell’ambito del progetto DiAgrAmmi Sud finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sulle cui dichiarazioni hanno avuto origine gli accertamenti a riscontro dei carabinieri.
Per la Procura, dalle indagini dei militari del Nil di Catania, supportati dalla compagnia dell’Arma di Paternò, l’imprenditore avrebbe “costretto” i quattro braccianti a “svolgere turni di lavoro estenuanti, senza il riconoscimento di ferie, riposi settimanali ed indennità accessorie e in violazione di ogni regola in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro”.
Individuati inoltre altri sei lavoratori dei quali quattro impiegati in nero. Per quest’ultima violazione l’imprenditore è stato ulteriormente segnalato.
Se stai per affrontare un colloquio di lavoro, scopri come devi metterti seduto. Cambia tutto…
Tornano nella settimana dal 18 al 23 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione…
L'Agenzia delle Entrate ha iniziato i suoi controlli. È allarme per tutti Se si vuole…
Sabato: Tempo stabile durante la giornata con cieli per lo più soleggiati su tutta la…
“Io confido che quella del 26 novembre sarà l’ultima conferenza stampa e quindi auspico che…
“Dio non voglia che ci sia un terremoto, ma per come è stato studiato il…