Arrestati a Ragusa dalla polizia due imprenditori di Vittoria: l’accusa è di caporalato e sfruttamento di braccianti agricoli. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato.
L’azienda gestita dai due è 40.000 mq di coltivazione in serra di ortaggi. Impiegavano 26 operai illegalmente: 19 richiedenti asilo, 5 rumeni (2 donne) e due tunisini. Sette di loro alloggiavano in abitazioni fatiscenti nell’azienda in condizioni degradanti.Retribuiti con 25 euro al giorno per almeno 8 ore di lavoro senza ferie, astensione o giorni di riposo.
Nessuno dei lavoratori era stato mai sottoposto a visita medica pur dovendo lavorare in condizioni di forte stress fisico e nessuna delle prescrizioni previste dalla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro era stata rispettata.
Il lavoratori erano senza scarpe da lavoro o scalzi o in ciabatte, senza magliette. I due fratelli li prelevavano ogni mattina da casa, impartivano gli ordini, organizzavano il lavoro all’interno delle aziende e li pagavano.
Temevano di essere licenziati qualora avessero richiesto un aumento della paga o nel caso in cui l’efficienza nel lavoro non avesse soddisfatto l’incaricato alla loro vigilanza. Totalmente inesistenti impianti antincendio nelle serre e nelle abitazioni.
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