di redazione
‘Capaci un comune tra due epoche. E’ il titolo del libro presentato ieri sera al Palazzo dei Conti Pilo dal Professor Pietro Siino. Un volume che traccia la storia, anche nobiliare, di un paese che ha visto il suo primo insediamento nel 1241 data che segna il passaggio dal feudo al casale e che prelude alla fondazione dell’odierna cittadina. Il suo nucleo originale è sorto in seguito alla concessione della “licenzia populandi” ottenuta da Francesco Beccadelli di Bologna il 18 marzo 1517 con la quale otteneva anche il titolo di Barone di Capaci, Marchese di Marineo e Principe di Cefalà e Torretta. Numerosi reperti archeologici ancora da analizzare e collocare cronologicamente testimoniano un passato preistorico particolarmente interessante, mentre è certo il ruolo rivoluzionario che i capacensi hanno avuto durante i moti risorgimentali che portarono all’unità d’Italia. Dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia, infatti, molti capacioti, sotto la spinta rivoluzionaria di Rosolino Pilo, considerato loro concittadino perché discendente della famiglia che aveva retto le sorti del paese per ben due secoli, si unirono e parteciparono alle battaglie di Palermo e San Martino delle Scale.
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