Capaci. Morì nel sottopasso allagato, condannato ex sindaco Longo
Un risarcimento di oltre un milione di euro è stato dato dal giudice monocratico di Palermo, Luisa Cattina, alla vedova e ai cinque figli di Giacomo Messina, 72 anni, morto a settembre 2006, affogando…
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di redazione
Un risarcimento di oltre un milione di euro è stato dato dal giudice monocratico di Palermo, Luisa Cattina, alla vedova e ai cinque figli di Giacomo Messina, 72 anni, morto a settembre 2006, affogando nella sua auto mentre si trovava in un sottopasso allagato tra Isola delle Femmine e Capaci esattamente in via degli Oleandri durante un violento temporale. Il giudice della quarta sezione del Tribunale ha condannato al risarcimento e ad un anno e mezzo ciascuno (pena sospesa) l’ex sindaco di Capaci, Vincenzo Longo, e Giovanni Dragotta, ex responsabile dei settori lavori pubblici, acquedotto e manutenzione. Entrambi erano accusati di omicidio colposo. Il Comune dovrà contribuire al risarcimento dei danni. Secondo l’accusa i due imputati non avrebbero messo in sicurezza il sottopassaggio che si allagò dopo un violento temporale. L’allora amministrazione comunale infatti, sempre secondo la Procura, non avrebbe fatto nulla per evitare che cinque tubi della vasca di raccolta della vicina via Carnera (dove giungevano anche le acque piovane provenienti da Isola delle Femmine) scaricassero sul marciapiede del sottopasso di via degli Oleandri. Non avrebbe inoltre contrastato la proliferazione di allacci abusivi di acque nere e bianche e non avrebbe neppure dotato il sottopasso di un adeguato sistema di sollevamento delle acque. Nell’incidente in cui perse la vita Giacomo Messina, fu coinvolta anche un’altra automobilista che si salvò, Viola Drava, che si è costituita parte civile nel processo. Per lei il Tribunale ha stabilito una provvisionale di cinquemila euro. Assolti invece perchè il fatto non sussiste, l’ex assessore alla manutenzione Antonio Cerchia, quello ai lavori pubblici Giuseppe Tarallo, i responsabili dei due settori Giuseppe Lo Iacono, Salvatore Erasmo Pagano, Maria Bottino e Orazio Pennisi