Capaci: fuori pericolo Rosaria Di Maio, la donna accoltellata dal marito
E’ completamente fuori pericolo, Rosaria Di Maio, l’impiegata comunale del Comune di Carini, accoltellata ieri dal marito, con 20 colpi di fendente, nella propria villetta di via dei Pini, a Capaci.
di redazione
Palermo, 16 nov. – E’ completamente fuori pericolo, Rosaria Di Maio, l’impiegata comunale del Comune di Carini, accoltellata ieri dal marito, con 20 colpi di fendente, nella propria villetta di via dei Pini a Capaci. La donna, 45 anni, è ancora ricoverata all’ospedale Villa Sofia dove i medici l’hanno dovuta sottoporre a un intervento chirurgico per sanare delle lesioni epatiche e chiudere i tagli inferti dalla follia del marito, soprattutto nella zona dell’addome. Rosaria Di Maio è consapevole che molti dei tagli subiti al volto, alle braccia e alle gambe sono destinati a cicatrizzarsi permanentemente. Nell’ufficio Servizi Sociali del Comune di Carini, dove la donna presta servizio, c’è sgomento; i colleghi non riescono a credere che Rosaria possa aver subito una violenza simile, nella propria casa, dove doveva essere al sicuro, protetta anche dall’amore del marito. Invece proprio quelle mura si sono trasformate nella scenografia dell’ennesima violenza domestica nei confronti di una donna che, a detta dei compagni di lavoro, è la bontà fatta persona. Lui, il marito, Erasmo Puccio di 55 anni, benestante di Capaci, è stato rinchiuso nel carcere Ucciardone di Palermo per tentato omicidio. Si erano sposati lo scorso mese di aprile. Apparentemente era una coppia tranquilla. Erasmo Puccio, per anni titolare di una pizzeria di Capaci, negli ultimi tempi aveva lasciato l’attività commerciale per occuparsi esclusivamente di gestire i beni di famiglia. L’uomo, infatti, aveva ereditato dal padre, diversi immobili che insistono nella cittadina balneare. E pare che alla base dei litigi della coppia, ci fossero proprio motivi economici e pressioni provenienti dalla sfera familiare dell’uomo, i cui congiunti non avrebbero mai apprezzato il suo recente matrimonio e alcune decisioni prese sul patrimonio. A farlo andare in escandescenza, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato il timore di perdere la casa in cui vivesse, ma i carabinieri della Compagnia di Carini che seguono le indagini, preferiscono andarci cauti e acquisire ogni elemento utile per dare la giusta chiave di lettura all’efferato e ingiustificabile gesto che poteva costare la vita della donna.