Continua il confronto sul piano scientifico sulla priorità da assegnare in merito alla somministrazione del vaccino anti-covid.
Dal piano proposto in sede parlamentare i primi ad vaccinati saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, seguiti poi dai pazienti delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e gli anziani ultra ottantenni. Solo in un secondo momento sarà il turno di tutti i soggetti appartenenti alla fascia d’età compresa tra 60 e 79 anni.
Tali misure non tengono conto delle patologie di alcuni pazienti già sofferenti. Questione sollevata dal presidente della Confederazione di oncologi, cardiologi ed ematologi Francesco Cognetti secondo cui: “Le prime dosi dovrebbero essere somministrate a tutti quei pazienti affetti da malattie di natura oncologica, ematologica e cardiologica e al personale sanitario e, subito dopo, i pazienti che potrebbero manifestare una forma di malattia meno grave o comunque asintomatica”.
Un altro caso particolarmente delicato riguarda le donne in gravidanza, come dichiarato dal professore Gianni Rezza: “Per la vaccinazione contro il Covid-19 in gravidanza mancano studi e, essendo in genere le donne incinte giovani e a basso rischio di sviluppare malattia grave, credo che in una prima fase ci si possa astenere dal vaccinarle”. Emerge quindi il rischio di influire negativamente sul prosieguo della gestazione.
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