Caos trasporti: i blocchi un danno per tutti

E’ cominciata l’operazione “Forza D’Urto”. Stiamo registrando il sopruso di una piccola minoranza ai danni di tutti gli altri siciliani.

E’ cominciata l’operazione “Forza D’Urto”, dalla quale ci dissociamo apertamente. Non c’è nulla di eroico nell’operazione chiamata maldestramente “Vespri Siciliani”. Stiamo registrando il sopruso di una piccola minoranza ai danni di tutti gli altri siciliani.

Poche centinaia di persone che con arroganza occupano i binari, rischiando di essere investiti e mettendo a dura prova l’incolumità di tanti ferrovieri e passeggeri. “No non ci stiamo a questo vandalismo dichiara Giacomo Fazio, Presidente Comitato Pendolari Sicilia. Non ci stiamo a questa violenza tanto più grave perchè limitata alla Sicilia. Un guerra sconsiderata, ma soprattutto anacronistica. La pressione fiscale è aumentata per tutti nel Paese. Eppure noi pendolari la mattina presto ci alziamo ed andiamo a lavorare. Il costo dei carburanti è aumentato per tutti. Anche per noi pendolari”.
“Un paese vittima di se stesso – continua Fazio -, degli interessi blindati, delle corporazioni. Ognuno a difendere il proprio orticello. Anche a danno degli altri. La protesta è lecita. Ma bloccare la mobilità degli altri no. Risparmiateci la guerriglia. Non ne vale la pena. Mica abbiamo occupato i binari noi stasera, dopo che come al solito Trenitalia ci ha “lasciato” ben ben 3 ore illudendoci che un treno sarebbe partito a breve per Messina da Termini Imerese”.

“Solita disorganizzazione. Passeggeri sballottati da un binario ad un altro senza informazione. Chiediamo ad RFI: quando riuscirete a sanare questa situazione? E’ lecito che un treno transiti in una stazione senza avviso sonoro? Perchè non si è fatto partire il Messina, attendendo un capotreno in arrivo con i pullman, ben sapendo che già sul treno c’erano altri capotreni  pronti ad intervenire?
Capiamo la difficoltà del momento. Il dover gestire una situazione di emergenza. Ma credo che questa cronica inefficienza di comunicazione ed operativa vada discussa quanto prima nelle sedi opportune. In democrazia è lecita ogni protesta civile, non bloccare la mobilità di merci e persone. Che questa tattica da guerriglia ci sia risparmiata. Ma le avvisaglie sono purtroppo di segno opposto”.