Una donna e il suo cane vengono aggrediti da un molosso: il cagnolino muore, mentre la padrona riporta ferite alla mano per il morso subito. Nessuno assiste al fatto e la polizia interviene solo successivamente. La donna agisce in giudizio contro la proprietaria del molosso per ottenere il risarcimento del danno (circa 8.000 euro). Secondo la Corte di Appello, l’aggressione è PROVATA in base ad un ragionamento PRESUNTIVO, in quanto l’animale è stato assoggettato ad un controllo obbligatorio: difatti, l’art. 86 del D.P.R. 320/1954 prescrive che i cani e i gatti che abbiano morso persone debbano essere sottoposti a osservazione, se del caso domiciliare, qualora non presentino sintomi di rabbia. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso (Cass. Ord. n. 5661/2023).
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