Cane bruciato a Palermo, la politica chiede pene più severe
“Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via- questa la dichiarazione del consigliere comunale Dc Viviana Raja – Ora vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni.
Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini.
I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”.
Un appello arriva anche dalla consigliera di Fratelli d’Italia, Teresa Leto: “Un gesto di estrema crudeltà perpetrato contro un essere vivente. Aron, il cucciolo legato ad un palo e bruciato vivo dopo giorni di agonia ci ha lasciati questa mattina.
Questo barbaro crimine non può restare inosservato, e l’autore, attualmente libero, rappresenta una minaccia per la comunità.
Come sottolineato da Papa Francesco, “chi non ama gli animali non ama neanche i bambini.” Questo vile e brutale atto non solo offende la sensibilità umana, ma riflette anche una pericolosa mancanza di rispetto per la vita: gli animali vanno rispettati, protetti e amati come membri della nostra società.
Chiediamo al sindaco di assumere un ruolo attivo in questo caso, costituendoci parte civile e insistendo sull’inasprimento delle sanzioni contro coloro che si macchiano di maltrattamenti animali.
È imperativo promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la comunità sui diritti degli animali e sulle conseguenze legali dei loro maltrattamenti.
I diritti riconosciuti agli animali misurano il grado di civiltà di una società.
Non possiamo tollerare atti di barbarie come quello subito da Aron e insisteremo affinché la giustizia sia fatta e si adottino misure concrete per prevenire futuri episodi simili”.